La lavagna tattica: l’imbuto del Genoa ha bloccato la Sampdoria

La semplice filosofia di Ballardini: si fa il meglio che si può con il materiale a disposizione. Con una partita difensiva ha conquistato il pareggio


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

[tps_title]Un punto…di continuità[/tps_title]

Tre ko negli ultimi tre derby giocati. Con questo score il Genoa si è apprestato a vivere lo scontro con i rivali cittadini: una mannaia. Ballardini è uomo di campo, saggio e pragmatico, a cui non piace mettersi in mostra, o almeno non ama farlo sovrapponendosi alla propria squadra. La sua filosofia è semplice: si fa il meglio che si può con il materiale a disposizione. Così facendo ha ricostruito il Genoa, e lo ha fatto partendo da un presupposto: prima non prenderle. Così facendo ha organizzato una fase difensiva ai limiti della perfezione, Molto probabilmente l’unica strada percorribile era proprio questa, blindare la propria porta e cercare, quando possibile, di capitalizzare le occasioni a favore in fase offensiva. Nelle 19 partite stagionale con Ballardini al timone, il Genoa ha subito appena 12 reti, segnandone 14. Un ruolino di marcia che ha permesso al Grifone di innalzarsi ben al di sopra della zona calda, facendo della fase difensiva il proprio punto di forza. Con la Samp, come anticipato, non si è assistito ad un spettacolo indimenticabile, soprattutto per gli amanti del gioco offensivo, ma il Genoa non avrebbe potuto affrontare il derby-come il resto delle partite- in maniera differente. Ballardini era ben consapevole della forza dei blucerchiati e delle difficoltà fisiche che alla lunga sarebbero affiorate nei propri uomini dopo 3 gare in una settimana, ed ha pensato a coprire tuti i varchi, rendendo sterile il possesso palla della Samp (gli uomini di Giampaolo hanno chiuso con un perentorio 65%). Vediamo nel dettaglio la disposizione dei rossoblù in fase di non possesso, ma anche l’atteggiamento complessivo della squadra nell’arco dei 90 minuti del derby.

Sampdoria Genoa 1
Come si può notare, quando la Samp era in possesso palla, il Genoa tendeva a portare 8 elementi nella propria metà campo, con i soli Pandev e Lapadula tenuti alti. La densità venutasi a creare nella metà campo genoana ha di fatto reso sterile l’infinito fraseggio della Sampdoria, non riuscendo mai a trovare un uomo libero tra le linee.

Sampdoria Genoa 2

Che sia stato un Grifone “guardingo” è evidente anche dal baricentro medio della squadra. I rossoblù hanno difeso bassi e compatti, mediamente la squadra è stata raccolta in 29 metri (per la precisione 28,57) e quasi sempre sotto la linea di centrocampo (baricentro di poco inferiore ai 47 metri). Così facendo la Samp si è andata ad infilare in un imbuto, e quando ha cercato di dare sfogo alla manovra sulle corsie esterne, si è trovata di fronte Pereira e Laxalt – sempre molto larghi-, supportati in seconda battuta da Rigori e Hiljemark, in questo modo le offensive dei blucerchiati sono risultate inoffensive.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.