La lavagna tattica: anatomia della disfatta del Genoa a Pescara

È finito a Pescara il connubio Juric-Grifone: la sensazione che ha lasciato la débâcle dell'Adriatico è quella di una squadra involuta e apatica, incapace di reagire alle difficoltà


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[tps_title]Difficoltà mentali e fisiche ma anche pochissima qualità[/tps_title]

Finchè ha corso, il Genoa ha saputo mascherare le proprie lacune tecniche. Sta di fatto che la rosa attuale non abbonda certo di qualità e gli innesti del mercato invernale non sembrano aver spostato l’asticella verso l’alto, anzi. I vari Cataldi, Hiljemark, Pinilla al momento non hanno rispettato le aspettative, il loro contributo alla causa genoana è stato a dir poco nulla. Juric da parte sua ha provato a mischiare le carte dopo l’infortunio di Veloso optando per un nuovo assetto tattico: il 4-2-3-1 varato a Pescara è naufragato dopo 30 minuti, ma soprattutto ha evidenziato le lacune della squadra. Quasi nulla la produzione offensiva dei rossoblù, imbarazzante la fase difensiva con errori grossolani anche da parte dei giocatori più esperti.

Ivan Juric sconsolato durante Pescara-Genoa (Foto Getty Images)
Ivan Juric sconsolato durante Pescara-Genoa (Foto Getty Images)
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