Brutto, pragmatico e vincente: ecco il Genoa di Ballardini

Non ha incantato, ha sofferto, a tratti ha sbandato ma il Grifone è riuscito ad espugnare il “Bentegodi” dopo 59 anni di astinenza


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[tps_title]Contropiede: che dolore[/tps_title]

Se si vuole trovare un neo nel Genoa targato Ballardini è facile da individuare nella fase offensiva. Troppe le occasioni sprecate dal Grifone, alcune volte clamorose. A Verona in almeno 3 occasioni il Genoa ha sprecato la superiorità numerica in contropiede optando sempre per la scelta sbagliata. Difficile imputare tali errori ad una mancanza di qualità, molto più verosimilmente a mancare è la lucidità. Come già sottolineato in Genoa-Roma, Ballardini chiede a tutti gli effettivi di partecipare attivamente alla fase di non possesso. In partite dispendiose sia dal punto di vista fisico che mentale, è difficile trovare quella lucidità per essere efficaci nell’ultimo passaggio. Per sopperire a tale sforzo, il Genoa dovrebbe iniziare a difendere qualche metro più avanti, in tal modo il dispendio di energie sarebbe minore, soprattutto per i calciatori deputati alla fase offensiva. Nell’immagine in basso è rappresentato il baricentro della squadra nella partita di ieri.

Genoa baricentro

Il baricentro del Genoa si è attestato sui 48 metri, mentre la larghezza è stata di 33 metri: tradotto genoa corto e compatto, a beneficiarne è sicuramente la fase difensiva, mentre la fase offensiva risente dell’atteggiamento troppo prudente assunto dal Grifone.

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