Brutto, pragmatico e vincente: ecco il Genoa di Ballardini

Non ha incantato, ha sofferto, a tratti ha sbandato ma il Grifone è riuscito ad espugnare il “Bentegodi” dopo 59 anni di astinenza


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[tps_title]Soffrire non è un demerito, ma una qualità[/tps_title]

Che si sia sofferto a Verona è innegabile, ma quando lo fai con ordine, disciplina e forza di volontà il segnale che si lancia è di una compattezza monolitica. Il Genoa, nonostante non abbia espresso la sua miglior prestazione, ha sofferto il dovuto, senza mai sbandare, anzi ha saputo ritrovare quella voglia di soffrire che nell’era Juric si era clamorosamente smarrita. Soffrire con ordine, seguendo i dettami tattici del proprio allenatore, così la missione salvezza sembra meno impervia del previsto. Sugli scudi al “Bentegodi” di Verona la difesa a 3 del Grifone: Izzo-Spolli-Zukanovic un terzetto insuperabile, dove le qualità di uno compensano le carenze dell’altro. Nonostante i rossoblù abbiano difeso fin troppo bassi, per il Verona è stato difficile creare occasioni da gol limpide. Sia sul gioco aereo, che palla a terra, il trio rossoblù è stato impeccabile, ritrovarsi con una difesa così-oltre al supporto dell’intera squadra nella fase di non possesso- può essere la chiave di volta per uscire quanto prima dalle sabbie mobili della bassa classifica. Un dato su tutti evidenzia la prestazione del terzetto difensivo rossoblù: i contrasti e le palle recuperate.

I dati riportati fotografano la supremazia dei rossoblù, sia sui duelli aerei che sui palloni intercettati, dove a svettare sono ben 4 giocatori genoani.

Verona-Genoa passaggi intercettati Verona-Genoa giocatori

Nell’immagine in alto sono rappresentati i palloni intercettati e i migliori 5 della partita in questa particolare classifica.

Anche nei contrasti il Genoa è stato più incisivo dei dirimpettai veronesi:

Verona-Genoa contrasti Verona-Genoa duelli

Il dato impressionante è rappresentato dai duelli aerei vinti in fase difensiva, ben il 64% per il Genoa contro il 36% del Verona, anche se è da dire che l’Hellas non aveva una vera e propria punta di ruolo, ma tutti calciatori brevilinei.

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