LUCA BIZZARRI: «Mi sono offerto come centravanti al Genoa, ma Milanetto mi rema contro»

Il celebre comico genovese rivela a Pianetagenoa1893.net un inedito retroscena di mercato: nonostante abbia offerto 500 euro al Grifo per ogni partita giocata, i "senatori" della squadra di Gasperini non lo vogliono per sostituire Crespo e Floccari


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«Me so turna a cullegau…». Torna in esclusiva su Pianetagenoa1893.net Luca Bizzarri, il comico genovese del momento. Un genoano famoso che porta attraverso la sua arte la passione per la sua squadra e l’amore per la sua città. La “Iena” ha accettato di parlare al nostro giornale anche dell’importanza del dialetto della Superba, che ha adoperato per alcuni personaggi come il celebre ed esilarante “Bin Laden”. Bizzarri ha anche confessato un retroscena molto importante che gli impedisce di essere l’attaccante centrale della formazione di Gasperini e sostituire il duo Crespo/Floccari.

Come giudica il cammino del Genoa in campionato e in Europe League?

«Direi che per ora tutto è molto positivo. Noi genoani non siamo abituati così bene: è bello vivere questi momenti, ed era da tanto che non si vivevano».

Però si parla di possibili acquisti a gennaio: cosa manca al Genoa per fare il salto di qualità?

«Giocando su diversi fronti una rosa un po’ più ampia ci farebbe certamente comodo. Finora la società ha investito su giocatori giovani che hanno bisogno di tempo per crescere. Servirebbe quindi qualcuno su cui contare subito: però mi sembra che sia la società che l’allenatore stiano lavorando con intelligenza. La strada intrapresa è forse quella giusta».

Però ci sono forse dei ruoli che necessitano di una maggiore copertura: lei ne individua qualcuno?

«Manca qualcuno in avanti che possa dare maggiore affidamento. Crespo e Floccari hanno forse reso qualcosa al disotto delle aspettative: però sono due grandi campioni, è possibile che si riprendano. Forse ci sarebbe da effettuare anche qualche acquisto a centrocampo. Non bisogna dimenticare che la rosa è un po’ ristretta, gli infortuni hanno avuto molto peso e ne avranno ancora: magari al prossimo calciomercato si prende un giocatore per la linea mediana e invece si fanno male due difensori. Così saremmo punto e a capo con la ricerca di altri uomini».

Magari potrebbe essere Luca Bizzarri il centravanti che il Genoa sta cercando: lei ha giocato molto bene in alcune partitelle a Pegli…

«Mi sono già proposto alla società e ho fatto la mia offerta: ogni volta che gioco verserò alle casse del Genoa 500 euro».

Scusi, lei dà soldi al Grifone: ho capito bene?

«Proprio così. C’è però un problema».

Quale?

«Probabilmente o Capozucca non mi vede di buon occhio oppure c’è qualcuno che nello spogliatoio che mi rema contro. Io credo che Milanetto mi boicotti: sicuramente dò fastidio ai “senatori” della squadra».

Passando ad altri argomenti non pallonari, lei ha interpretato alcuni personaggi parlando in dialetto genovese. Quale importanza ha per lei il suo dialetto?

«Da ragazzo lo parlavo e ho cominciato recitando testi dialettali. E’ una forma di comunicazione che conosco e a volte mi viene più diretta dell’italiano, nel senso che in genovese è più facile far ridere il pubblico. Questo perché ha più sfumature, ha una cadenza musicale abbastanza simpatica. Rispetto ad altre città del Nord Italia, a Genova si parla molto di più in dialetto: però, rispetto a quando ho iniziato la mia carriera i giovani si sono allontanati molto dai testi in lingua madre. Io cerco di tenerla viva con i miei personaggi».

Molti tifosi identificano la genoanità con il parlare in dialetto, molto più dei sostenitori della Sampdoria: non a caso si chiede di cantare “Creuza de ma” di De André prima delle partite. E’ una riscoperta dei valori tradizionali?

«E’ proprio così: il Genoa si identifica molto con la città. Scusi, ma non ho capito bene cos’è quell’altra squadra di cui lei mi ha accennato?».

Non sa nemmeno di cosa le sto parlando?

«No, sarà una delle altre squadre italiane. Forse a Sampierdarena cantano un loro inno prima delle partite: ci sarà un inno da quelle parti? Le ripeto, a Genova c’è una sola squadra che si identifica con la città: è il Genoa».

Attualmente in cosa è impegnato?

«Sono in tournee teatrale fino a fine febbraio. Il titolo dello spettacolo è “La passione”: calza perfettamente con l’essere tifoso rossoblù».

Riesce ad assistere alle partite del Genoa nonostante la sua attività, oppure ci sono serate in cui ha dato in escandescenze per non poter vedere la sua squadra?

«Ci sarà quella triste occasione: la sera della partita contro il Valencia sarò di scena».

E’ terribile…

«Avrò sicuramente qualche signore in scena che avrà la radiolina e mi farà dei segni mentre sto recitando».

Marco Liguori

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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