EDOARDO BUS: «Preziosi farà  volare il Grifone in alto per molti anni»

Inizia oggi la nuova rubrica di Pianetagenoa1893.net con l'intervista al direttore comunicazione e relazioni esterne del Gruppo Banco Popolare. Racconta il suo Genoa, da Mascheroni a Floccari, ed analizza la politica vincente del presidente


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Vive lontano da Genova, ma il Grifone è sempre nel suo cuore. E’ più viva che mai la fede rossoblù di Edoardo Bus, direttore comunicazione e relazioni esterne del Gruppo Banco Popolare, che ha lasciato da molti anni il capoluogo ligure per una sfavillante carriera professionale. Il quarantottenne giornalista ha infatti lavorato nella comunicazione istituzionale e di prodotto per i gruppi Eni, Telecom, Ferrero e Fiat. Racconta in esclusiva a Pianetagenoa1893.net di vedere spesso le partite in tv, ma quando può scappa a Marassi per riascoltare il ruggito della Nord. Ed è grato al presidente Enrico Preziosi per aver riportato la squadra nelle zone alte della classifica del campionato e a recitare un ruolo da protagonista in Europa.

Com’è nata la sua passione per il Genoa?


«Mi è stata comunicata da mio padre. I miei primi idoli sono stati “Ramon” Turone e Mascheroni. Ero innamorato del Genoa di Silvestri, con Bittolo, Maselli, Bordon e tanti altri. La passione è cresciuta con Pruzzo e Damiani. Poi ha seguito i dribbling di Briaschi, fino ad esplodere con il Genoa del quarto posto e della Uefa. Il grande Genoa di Bagnoli, di Aguilera, Skuhravy, Eranio, Ruotolo e tutti gli altri. La passione è Milito, è Thiago Motta, ma è anche per quei personaggi appartentemente minori che danno tutto per la maglia, da Testoni a Gorin, fino a Torrente».

Riesce a vedere le partite a Marassi o in trasferta?


«Purtroppo oggi, che vivo lontano, riesco a vederle soprattutto in televisione. Ma qualche partita in casa e qualche trasferta cerco di non farmela mancare. L’odore dell’erba di Marassi, l’urlo della Nord, la maglia rossoblu che campeggia sul prato verde, dal vivo è tutta un’altra cosa!».

Cosa ammira di più del gioco di Gasperini?

«Gasperini è un grande allenatore. Ammiro molto la sua capacità di leggere la partita e capire sempre i cambi giusti, il momento opportuno ed il giocatore più adatto a subentrare. Grazie a lui il Genoa pratica un vero gioco di squadra in cui è più importante la coralità che la classe dei singoli interpreti».

Ha un suo idolo tra i giocatori?


«Thiago Motta mi ha strabiliato. Ora che non c’è più è difficile trovare un vero idolo. Mi piacciono i giocatori dai piedi buoni e tra questi metto Criscito, Palladino e, spero, Floccari».



Criscito è in Nazionale, Bocchetti non è andato perché è infortunato: Lippi chi potrebbe ancora convocare?


«Potrebbe convocare ancora chi in nazionale è già stato in passato, come Palladino, Amelia e Mesto. Floccari è stato a un passo dalla convocazione lo scorso anno, ma era infortunato, come adesso. Speriamo si riprenda presto. Abbiamo bisogno dei suoi goal».



Il Genoa è tornato in Europa dopo 17 anni: ha un suo ricordo della Coppa Uefa del 1991/92?


«La vittoria sul Liverpool in Coppa Uefa. Con mio papà Federico, con Massimo Donelli ed altri amici. La gioia indescrivibile ai goal, la sensazione di vedere un Genoa irripetibile, la capacità di gioco di quella squadra che ci ha levato tante soddisfazioni, come battere a Torino la Juventus con un goal di Tommasone Skuhravy. We are Genoa!».

Quali sono i punti di forza economici e sportivi della gestione del presidente Preziosi?


«Preziosi ha il grande merito di averci riportato in alto dopo tante stagioni in purgatorio. I punti di forza economici sono quelli di saper comprare bene anche giocatori forti a poco prezzo, per poi magari rivenderli con plusvalenze notevoli. Ma preferisco parlare dei meriti sportivi. Il primo punto di forza è avere portato a Genova Gasperini, poi averlo dotato di uno staff tecnico di primo livello, infine aver puntato sui giovani. Alcuni di questi sono in grado di far rimanere in alto il Genoa per tanti anni».



La prossima gara di campionato è Genoa-Napoli con lo splendido gemellaggio tra le tifoserie: ha un ricordo particolare di quando nacque il 16 maggio 1982?

«E’ un ricordo vago. Credo che dobbiamo qualcosa a un certo Castellini…..

Quali obiettivi potrebbe raggiungere il Genoa in questa stagione?


«Sarei felice se il Genoa ripetesse la stagione scorsa in campionato, se andasse avanti in Europa League come 18 anni fa e se riuscisse a mettere in bacheca, finalmente, un trofeo di livello come la Coppa Italia. Il sogno, poi, è quello di ogni genoano: la stella».

Marco Liguori

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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