ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – VITO AZZONE: «La brillantezza fisica del Genoa può condurlo in Europa»

L'ex preparatore atletico del Livorno spiega gli allenamenti da svolgere nell'ultima parte del campionato. Trova impressionante la forza del Grifone che può portarlo a qualificarsi nelle coppe continentali


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Aprile è alle porte, mancano sette partite e la fatica comincia a farsi sentire. Se poi ad aiutare arriva anche il caldo… E pure gli infortuni aumentano, anche se di questi in casa Genoa se ne è parlato per tutta la stagione. Vito Azzone, ex preparatore atletico del Livorno, avversario dei rossoblù sabato, ci ha spiegato il programma di allenamenti di questo particolare periodo del campionato.

Come si imposta la preparazione nelle ultime giornate per far sì che la brillantezza prevalga sulla fatica accumulata?

«E’ bene che si sia lavorato prima e in un periodo come questo si debbano soltanto aggiustare i dettagli. L’imperativo categorico è cercare di evitare gli infortuni. Nell’ultimo mese non bisogna svolgere un grande lavoro, ma abbassare il volume pur tenendo alta l’intensità».

Qual è l’iter per far recuperare i giocatori più stanchi?

«Se si ha un supporto medico di buon livello è possibile capire quali sono gli elementi che accusano maggiori carenze. Altrimenti, in mancanza di questo, bisogna basarsi sull’esperienza dei ragazzi e ascoltare l’allenatore. Proprio il tecnico è in grado di comprendere la situazione e sa se c’è bisogno di abbassare i carichi o di concedere un turno di riposo».

Come si cerca di prevenire gli infortuni in un frangente come questo, abitualmente più soggetto?

«Purtroppo bisogna convivere anche con questo problema. Il preparatore deve bilanciare il lavoro dell’allenatore scegliendo i mezzi giusti. E’ importante non sollecitare troppo le articolazioni e i muscoli maggiormente impiegati».

Come giudica la condizione fisica del Genoa?

«E’ una delle squadre più brillanti sotto questo punto di vista e la fisicità è appunto una delle qualità principali del Grifone. Evidentemente c’è un preparatore molto competente».

Quali sono i rischi per una formazione come quella guidata da Gasperini che punta soprattutto sulla velocità e la corsa?

«Gli affaticamenti, per esempio, sono all’ordine del giorno. Capitano soprattutto ai giocatori più anziani e in media durano da uno a tre giorni. La bravura dello staff sta nel capire le condizioni dei giocatori e cercare di evitare gli infortuni».

Cosa ne pensa della condizione atletica delle altre pretendenti all’Europa?

«Genoa e Palermo sono quelle che mi impressionano maggiormente. Conosco il preparatore dei rossoblù e ne condivido le metodiche: so che privilegia la forza. In rosanero, invece, è tutto un altro discorso: il cambio di allenatore ne ha modificato tutti i piani. La Fiorentina, dal canto suo, sta pagando l’impegno in Champions e rischia di accusare un po’ di scarico mentale. La Juventus, invece, è falcidiata dagli infortuni».

E di quella del Livorno?

«La condizione atletica dipende anche molto dai risultati, che possono danneggiare il morale se negativi. Proprio l’entusiasmo, infatti, consente di esprimersi al meglio. E il cammino degli amaranto non è stato dei migliori anche se restano comunque una squadra difficile da affrontare. Fisicamente, però, non hanno nulla a che vedere con il Grifone».

Quali tra gli attuali giocatori del Livorno ha avuto modo di allenare?

«Diversi tra cui Tavano, Filippini, Knezevic e Galante».

Chi di questi può arrivare a fine stagione ancora con una buona riserva di energie?

«Se i risultati non arrivano c’è il rischio che la squadra molli».

Chi invece sarà più affaticato?

«Solo chi è nell’ambiente può dare un giudizio di questo genere».

Andrea Ferrando

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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