LO SPAURACCHIO – CRISTIANO LUCARELLI, quando il gol non ha età 

L'esperto attaccante sarà  l'osservato speciale nella gara di sabato contro il Livorno


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Professione cannoniere. Gli anni passano, il calcio cambia, ma la costante è rappresentata dal fiuto per il gol di Cristiano Lucarelli. Indubbio che, rispetto a qualche stagione fa, una lieve flessione sotto il profilo realizzativo si sia registrata ma il bomber del Livorno resta comunque uno dei più navigati uomini da area di rigore del campionato italiano.

La doppia cifra è sempre stata una consuetudine per chi, nel 2004/05, si è laureato capocannoniere con ben ventiquattro reti all’attivo. Nell’annata precedente, in serie B, l’ariete toscano fece centro ventinove volte, una in meno di Luca Toni.

Colpo di testa e forza fisica sono i principali punti di forza di Cristiano Lucarelli, ma guai a fidarsi quando il pallone gli arriva tra i piedi. Degli otto gol messi a segno nell’annata in corso, uno è stato realizzato proprio contro il Genoa, con una tempestiva deviazione acrobatica su cross di Candreva dalla destra.

Più recente ed eclatante la tripletta rifilata alla Roma che ha permesso al suo Livorno di uscire imbattuto dalla sfida al “Picchi”.

Il fratello dell’ex difensore rossoblù Alessandro ha dimostrato di essere molto attirato anche dalle esperienze all’estero e, non a caso ha accettato proposte di vita tra di loro molto diverse: quella del Valencia nel 1998/99 e quella dello Shaktar Donetsk nel 2007/08.

Nel campionato italiano, invece, le realtà che gli hanno dato di più sono state Lecce e Livorno, mentre a Torino e Parma ha avuto troppi alti e bassi.

Livorno appunto, la sua città natale, la squadra per cui tifa da sempre, la maglia con cui si sente realizzato, come scritto nel libro “Tenetevi il miliardo”.

«Ci sono giocatori che con i soldi guadagnati si comprano lo yacht, una Ferrari, una villa al mare. Ecco io con questi soldi mi ci sono comprato la maglia del Livorno» si legge in uno dei capitoli più significativi.

L’ odio – amore con il presidente Aldo Spinelli ha reso a volte burrascoso il rapporto del trentacinquenne goleador con la realtà toscana ma ogni volta i problemi sono stati superati. Un personaggio “ingombrante”, non solo per la sua mole. Lo sa bene anche il tecnico Serse Cosmi, subentrato nel girone d’andata dell’attuale campionato.

Ad un attaccante così prolifico non poteva mancare la nazionale. Il primo gol? Lo realizza proprio all’esordio, contro la Serbia, all’età di ventinove anni. Della serie: buon sangue non mente.

Claudio Baffico

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