ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – ERANIO: «Segnare un gol nel derby è una gioia indescrivibile»

L'ex rossoblù racconte della rete segnata nel mitico derby del 25 novembre 1990, che fu coronato dalla punizione di Branco: «Dopo il gol avevo tanta adrenalina ed ero talmente emozionato tanto da sentirmi stanco come se avessi giocato tutti i 90 mi


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Anno di grazia 1990, giorno 25 del mese di novembre. Correva il 27° minuto di Sampdoria-Genoa. Il giovane Stefano Eranio riceve un delizioso tocco di destro da Thomas Skuhravy e s’invola verso la porta di Pagliuca. Nonostante sia in area di rigore in mezzo a tre avversari, il centrocampista rossoblù lascia partire un velenoso tiro di destro che si insacca alle spalle del portiere blucerchiato. Fu il primo gol di quel favoloso derby terminato 2-1 per il Grifo con la celestiale punizione di Branco. Eranio ha accettato di parlare delle emozioni di quel giorno in esclusiva per Pianetagenoa1893.net. Sabato prossimo commenterà la “madre di tutte le partite” negli studi di 7Gold, una delle due televisioni per cui lavora attualmente.

Cos’ha provato quando ha segnato il gol del vantaggio in quel mitico derby del 1990?

«Non è facile descrivere con le parole una gioia così grande: non perché siano passati tanti anni, ma perché era davvero immensa. Per me che sono nato a Genova e avevo svolto tutta la mia carriera con la maglia genoana era fantastico. Ricordo che avevo la fascia di capitano poiché Signorini non aveva potuto giocare».

Davvero non riesce a riferire qualcosa di quei momenti magici?

«Una cosa la ricordo bene: dopo il gol avevo tanta adrenalina ed ero talmente emozionato tanto da sentirmi stanco come se avessi giocato tutti i 90 minuti».

Che cos’è per un giocatore il derby?

«Penso che sia uno dei più belli e più intensi d’Italia. Genoa e Sampdoria, assieme a tutti i tifosi, lo vivono per tutto l’anno e sentono molto questa gara: non vedono l’ora di potersi confrontare. Ciò porta una pressione molto forte nei giocatori che hanno il dovere di poter vincere. E poi ci sono le coreografie».

Che sono fondamentali…

«Certamente. I tifosi rossoblù e blucerchiati fanno a gara per sfoggiare le più belle e le più originali. Considerata la sua struttura, il Ferraris è un impianto che si presta benissimo ad accoglierle e a esaltarle».

Passando alla gara di sabato, come vi arrivano le due squadre?

«Considerati i risultati di ieri, la Samp ha qualcosa in più dal punto di vista morale: anche se non bisogna dimenticarsi che i derby sono gare a se stanti. Se invece si svolge un’analisi dal punto di vista del gioco, secondo me il Genoa potrebbe avere più possibilità di vincere. La squadra di Gasperini è molto abile a saper sfruttare la superiorità numerica a centrocampo: Del Neri dovrà pensare a ovviare a questo svantaggio. Al contrario, in campo blucerchiato c’è la superiorità nel reparto avanzato, con Pazzini e Cassano che possono creare problemi alla difesa del Grifo».

Qual è il suo giudizio sulla stagione di entrambe?

«Sono senza dubbio due ottime squadre. La Sampdoria ha avuto una partenza bruciante: ha subito una flessione nelle ultime settimane a causa anche di un calo del rendimento di Cassano. Probabilmente la squadra è Cassano-dipendente non tanto dal punto di vista della manovra, ma per le sue giocate imprevedibili che possono fare la differenza».

E invece nel Genoa cosa fa la differenza?

«E’ il suo organico e il suo tipo di gioco: Gasperini ha assemblato molto bene la squadra anche quest’anno».

Marco Liguori

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