ESCLUSIVA PIANETAGENOA – Roberto Stellone: «Non c’è un attaccante da 20 gol? Nessun problema se segna tutta la squadra»

Dopo la sconfitta al Bentegodi contro il Chievo Verona, il Grifone volta pagina, preparando la delicata trasferta di Parma: lo stesso numero 1 genoano, Sébastien Frey, ha dichiarato di voler andare nella città ducale per vincere, senza nessuno sconto per la sua ex squadra. Un altro ex di Parma e Genoa è il sempre amato […]


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Dopo la sconfitta al Bentegodi contro il Chievo Verona, il Grifone volta pagina, preparando la delicata trasferta di Parma: lo stesso numero 1 genoano, Sébastien Frey, ha dichiarato di voler andare nella città ducale per vincere, senza nessuno sconto per la sua ex squadra. Un altro ex di Parma e Genoa è il sempre amato Roberto Stellone, intervistato in esclusiva da Pianetagenoa1893.net per mettere a confronto i due ambienti, per parlare semplicemente del Vecchio Balordo passando dalla questione del centravanti che sembrerebbe essere rimasto l’unico punto interrogativo nel quadro composto da Alberto Malesani ed Enrico Preziosi.

Domenica si affronteranno Parma e Genoa: i primi per il riscatto dopo un incerto avvio di stagione, i secondi per ritagliarsi un importante spazio nella parte sinistra della classifica. Che gara deve impostate il Grifone per fare punti al Tardini?

Il Genoa ha dalla sua un allenatore molto esperto che, nonostante la sconfitta di Verona, ha fatto fin qui vedere una squadra in forma che ha iniziato la stagione col piede giusto: i 7 punti lo dimostrano. Non mi sento di dare consigli in particolare, ma spero che il Genoa possa solo migliorare: ha un’ottima squadra e soprattutto il presidente Enrico Preziosi se lo merita dopo tutti gli sforzi compiuti per il benessere della società ligure.

Nel suo vasto curriculum si leggono sei mesi disputati a Parma, quando lei però era proprio agli inizi della carriera.

L’esperienza che ho trascorso nella città ducale non fu del tutto felice: avevo diciannove anni ed oltretutto ero infortunato. Era una squadra davvero forte: era il Parma che lottava per lo scudetto, che aveva vinto la Coppa Uefa e che in rosa aveva elementi come Cannavaro, Thuram e Crespo. E’ un ambiente tranquillo, sano, che tuttora ha un allenatore valido come Colomba: gli obiettivi sono diversi da quelli rossoblù, ma hanno un presidente serio come Ghirardi che ha fatto di tutto per risalire immediatamente dalla B per poi allestire un organico di tutto rispetto.

L’annata 2004/05 in maglia rossoblù invece, oltre che nei tabellini che segnano 18 reti in 25 partite, è vivissima nei ricordi dei tifosi genoani.

Il Genoa ha una storia davvero importante, oltre ad essere una piazza diversa da tutte le altre grazie al suo pubblico caloroso che negli incontri al Ferraris sa dare sempre quella spinta in più. A differenza del Parma che mira ad una salvezza da conquistare il più presto possibile, credo che il Grifone possa lottare per obiettivi più importanti: l’anno scorso è andata male, ma in questa stagione ci sono tutti i presupposti per poter far meglio. In rosa c’è un certo Rodrigo Palacio: un ottimo giocatore in grado di fare la differenza.

Nelle prime quattro partite di stagione, il Genoa non ha ancora individuato quel centravanti titolare che la butti dentro: ha qualche consiglio da dare ai colleghi Pratto e Caracciolo?

Il mio consiglio è solo quello di riuscire a segnare per la maglia rossoblù perché le sensazioni che si provano dopo un gol al Ferraris sono davvero indescrivibili. Palacio è un ottimo attaccante e il suo inizio di stagione ne è la dimostrazione. Non credo che sia un problema non avere un attaccante da 20 gol, proprio perché la squadra segna: se Palacio ne segna 10, il centrocampo potrebbe arrivare alla doppia cifra e non ci sarebbe alcuna questione.

E’ rimasto in contatto con l’ambiente genoano?

Sì, ogni tanto sento il presidente Preziosi. Purtroppo non ho avuto modo di recarmi allo stadio, ma quando posso seguo il Genoa e le altre squadre in cui ho giocato, come Napoli e Torino, alle quali sono molto legato.

Appese le scarpe al chiodo, ora l’obiettivo è diventare allenatore?

Sì, ho fatto questa scelta importante: ora sto collaborando con il Frosinone come consulente tecnico delle giovanili e nella Beretti. Nel frattempo mi sto preparando per prendere il patentino da allenatore: spero di arrivare in piazze importanti, magari in Serie A e perché no, al Genoa.

Daniele Zanardi

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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