Avevo conosciuto Franco Ferrari qualche anno fa, durante un evento pre-natalizio dell’Ussi. Ricordo che svolse una piccola lezione sulle tattiche e sui moduli: preciso, puntuale e divulgativo. Doti necessarie per un insegnante: e Ferrari sapeva farlo con grande semplicità. In quella occasione non si sottrasse alle mie domande post conferenza: era molto gentile e cortese. Non si sottraeva mai alle interviste: Pianetagenoa1893.net l’ha interpellato più volte per presentare le gare del Genoa, con la sua rigorosa spiegazione delle tattiche e delle disposizioni in campo degli allenatori rossoblù e dei loro avversari. Lui li aveva esaminati tutti a Coverciano, per conseguire l’agognato tesserino di allenatore. L’ultima intervista l’aveva rilasciata ad Alessandro Legnazzi il 14 settembre scorso per parlare di Sassuolo-Genoa, De Francesco contro Juric (clicca qui per leggere).
Il suo curriculum parla chiaro: nato a Genova nel 1946, Franco Ferrari era un autentico uomo di calcio. Dopo aver militato per ben sette anni in rossoblù (è stato tra i protagonisti della risalita dalla serie C alla B a inizio anni ’70) aveva concluso la carriera nel Parma. Poi aveva intrapreso la carriera di allenatore. Il salto di qualità lo effettua con la laurea con lode in scienze politiche e successivamente nel 1987, quando diventerà docente di tecnica e tattica ai corsi per allenatori della Figc. Dal 1996 è stato nominato istruttore ai corsi per allenatori e conferenziere Uefa. Undici anni fa professore a contratto per la facoltà di scienze motorie all’Università di Firenze. Attualmente ricopriva il ruolo di coordinatore della Scuola Allenatori della Figc a Coverciano e vicepresidente dell’Associazione degli Allenatori Europei, la Aefca, nonché autore di due libri sulle tecniche calcistiche.
Stamattina, un malore improvviso ha strappato al mondo del calcio un grande docente, mentre il mondo genoano piange un altro indimenticato rappresentante. Riposa in pace, professor Ferrari.