La bellezza ch’io vidi al Ferraris, tutta in rossoblù

Le bellissime coreografie della Gradinata Nord e dei Distinti, oltre a una squadra che ha dominato a lunghi tratti: ecco la serata del derby degli uomini di Juric e dei suoi tifosi

Marco Liguori

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La bellezza ch’io vidi” allo Stadio Ferraris, per dirla con il divino Dante Alighieri. Ieri sera ne ho vista molta, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso. A cominciare dalle coreografie della Gradinata Nord e dei Distinti che hanno richiamato la mitica storia rossoblù assieme ai suoi principali protagonisti: colori rossoblù ovunque, a ribadire la supremazia e il primato cittadino.

La bellezza l’ho vista a lunghi tratti anche in campo: da sottolineare che dopo il gol di Quagliarella, il Genoa non si è perso d’animo. Gli uomini di Juric hanno cercato la porta con il gioco sulle fasce, Romolo a destra e Lazovic (particolarmente ispirato) a sinistra: l’hanno fatto finalmente con ordine e alla fine è arrivato il rigore trasformato dal “Pistolero” Piatek che è tornato al gol. Juric ha sembra aver dato un’impronta alla squadra: non solo fisicità, ma anche scambi e fraseggi, oltre agli interventi precisi dei difensori (in particolare Romero e Criscito in gran forma). Il Grifone ha praticamente dominato la partita: ma ha trovato sulla sua strada Audero in serata di grazia e la dea Fortuna che ha dato una mano agli uomini di Giampaolo (ancora imbattuto nella stracittadina) al Ferraris. La vittoria sarebbe stata un giusto premio per i rossoblù: ma il punto incamerato dà morale e li allontana dalla zona pericolosa della classifica.

E’ vero che i rossoblù hanno sviluppato il gioco sulle zone laterali del campo, ma non mi hanno convinto i cross: molti sono stati lanciati in basso ed erano facile preda della difesa avversaria, apparsa comunque ben schierata. Un vero peccato, visto che la coppia Kouamé-Piatek era molto ispirata. Si dovrà lavorare ancora molto per migliorare questo aspetto.

E ora Juric è atteso per una controprova per la trasferta nella Torino granata con una parola: continuità. E’ quello che è mancato finora alla sua squadra con i saliscendi delle prestazioni tra Juventus, Udinese, Milan, Inter e Napoli. Occorrerebbe una vittoria per completare il rilancio del Vecchio Balordo in grande stile: l’importante è crederci. Passo e chiudo!

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