Un pareggio del mutuo soccorso ma incastonato all’interno di un derby vero, a sprazzi furioso, ricco di atmosfera british nello stadio più inglese d’Italia. Pioggia e vento, manco fosse Liverpool, nessun risparmio sebbene il punticino a testa non confermi le sensazioni sul campo: Genoa più reattivo, meglio calato nella battaglia, Samp tenuta a galla da Audero (super su Romulo, Piatek e Kouamé) e un Ferraris teso a celebrare la storia, i 125 anni del Genoa, senza riferimenti a Ponte Morandi. Alla fine, come scrive stamani La Gazzetta dello Sport, è stata una sfangata blucerchiata.
Primo tempo – Ramirez e non Saponara, Giampaolo esportatore di un calcio elegante che per 10′ ha dato l’impressione di funzionare. Defrel e Quagliarella larghi, l’uruguaiano al centro, le lacune genoane in occasione delle palle inattive e lo 0-1 firmato dall’attaccante napoletano. Juric ha scelto la strada del coraggio – uno contro uno, rischiosissimi duelli individuali Biraschi/Quagliarella, Romero/Ramirez, Criscito/Defrel – e ha raccolto i frutti da questa mossa gasperiniana. Alzando il baricentro, terreno di caccia preferito dal Grifone, ha sfruttato la debolezza doriana (gli esterni bassi) facendo di Lazovic un simil-Bale. La Sampdoria ha cominciato a sbandare, Andersen su tutti ha regalato il rigore dell’1-1 perdendosi Piatek atterrato da Audero. Con tenacia il Genoa ha preso di mira i blucerchiati, la cui difesa faceva acqua. Primi 45′ dominati dai rossoblù, Romulo e Piatek disinnescati dai guantoni dell’ex Venezia.
Secondo tempo – Genoa determinato, in cerca di un derby col quale svoltare la stagione, insicurezza doriana, Samp ostaggio della furia del Genoa e Grifone in tempesta. La destabilizzazione dei meccanismi blucerchiati non è cambiata con Caprari in campo, ma al 62′ ancora Audero ha dovuto opporsi al colpo di testa sferrato da Kouamé. A quel punto il Genoa ha rallentato, non potendo sempre spingere a tavoletta e non volendo rischiar la beffa. Cambi conservativi, dentro Pedro Pereira e Sandro, Juric espulso per eccessiva agitazione e pari. Un pari per due, una vittoria per Genova: non vale poco, di questi tempi.