Il Genoa ha mutato pelle a gennaio: la fase di assestamento dovrà però essere rapida

Il Grifone ha ceduto ben cinque acquisti del mercato estivo: logico attendersi che i meccanismi non siano ancora funzionanti alla perfezione. Alle porte però c'è la cruciale trasferta di Bologna: in settimana Prandelli dovrà trovare le soluzioni adatte

Marco Liguori

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Tutti noi (me compreso) vorremmo, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, che gli allenatori trasformassero l’acqua in vino. In pratica: ottenere tutto e subito. L’ottimo Cesare Prandelli ha dovuto schierare un centrocampo, ossia il cuore e il fulcro del gioco del Genoa, completamente nuovo con Radovanovic e Lerager: entrambi sono arrivati durante la scorsa settimana, un periodo decisamente esiguo per testare due perni della squadra. Non solo: occorre pensare che il Grifone nell’ultimo mercato ha praticamente mutato pelle. Sono stati ceduti ben cinque giocatori arrivati nello scorso mercato estivo: Piatek (attaccante), Sandro (centrocampista), Romulo (jolly di centrocampo), Lisandro Lopez (difensore), Piatek (attaccante che ha fruttato una notevole plusvalenza) e Spinelli (attaccante già prestato a fine agosto al Crotone). Sono arrivati un attaccante (Sanabria), quattro centrocampisti (Radovanovic, Lerager, Sturaro e Schafer: quest’ultimo gioca nella Primavera), Pezzella (difensore), Jandrei (portiere): in più altri due centrocampisti Jagiello e Zennaro in prospettiva futura. C’era da aspettarselo che, a causa della rivoluzione avvenuta in gennaio, occorresse una fase di assestamento. In più, il tecnico dovrà pensare alla scelta del modulo: per ora ha una base certa, costituita dalla difesa a quattro. Da questa dovrà scegliere il modulo con cui giocare in partenza: col 4-2-3-1 oppure col 4-4-2 che finora sembra aver dato più affidamento. Ieri nel primo tempo contro il Sassuolo, i rossoblù si sono posizionati in fase di non possesso con una sorta di 4-5-1: una soluzione necessaria, visto che, come ha spiegato anche Prandelli, mancava inizialmente la sicurezza. Un fatto assolutamente normale, in una situazione di transizione come quella attuale. Mancava una marcatura fissa su Duncan, ispiratore di gran parte delle manovre avversarie. Non solo: i rossoblù non sono riusciti a lungo a spezzare il continuo giropalla dei neroverdi che gli ha consentito di portare a casa il pareggio. In tutto ciò, la fortuna ha aiutato l’ex ct: ha trovato subito un nuovo bomber, l’inafferrabile “dinamite” Sanabria, che ha segnato due gol in neppure un’ora giocata con la maglia rossoblù. Ciò è una felice intuizione della dirigenza, che ha trovato già un nuovo goleador. Ecco dunque spiegato il risultato di 1-1 che lascerà sicuramente molti insoddisfatti, ma con la situazione attuale è stato molto importante. 

Nella prossima gara di Bologna mancherà per squalifica Romero (ieri osservato attentamente dal ds juventino Paratici presente in tribuna) ma rientrerà Rolon. Prandelli avrà dunque un’abbondanza di centrocampisti: da questo dato dovrà stabilire con quale modulo dovrà schierare inizialmente, non escludendo anche il 4-5-1 di Empoli. Sperando che riesca durante questa settimana a trovare subito la quadratura del cerchio, visto che sotto le torri della Garisenda e degli Asinelli il Genoa si giocherà una buona fetta della permanenza in serie A. Attenzione: i felsinei sono ringalluzziti dai tre punti colti ieri contro l’Inter sempre più in crisi e hanno ristretto il divario a sette punti dal club più antico d’Italia. Passo e chiudo!

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