Altro pareggio mediocre, altro passo verso il baratro

Anche stasera, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, abbiamo assistito a un Grifone timoroso e impaurito. Anzi, sembrava un pugile sceso sul ring con il timore di essere subito atterrato. Il gol di Marco Rossi aveva alimentato le speranze di una partita diversa: i giocatori hanno preso coraggio e hanno iniziato ad […]


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Anche stasera, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, abbiamo assistito a un Grifone timoroso e impaurito. Anzi, sembrava un pugile sceso sul ring con il timore di essere subito atterrato. Il gol di Marco Rossi aveva alimentato le speranze di una partita diversa: i giocatori hanno preso coraggio e hanno iniziato ad assaltare la porta. Ma è stato un fuoco fatuo: com’è accaduto a Novara, il Genoa non sa gestire il risultato e non sa infliggere il colpo del ko. Era ovvio che il Cesena, che ha pochi giocatori di qualità ma che sanno colpire, non si lasciasse sfuggire l’occasione. Mutu è stato lasciato più volte libero di tirare e di “punzecchiare” la retroguardia rossoblù: alla fine ha uccellato Frey. Merito anche di Beretta che è passato a un 4-3-1-2 che ha messo in crisi il 4-4-2 di Malesani. E così è arrivato un altro pareggio inutile. Così com’è inutile commentare il nulla accaduto dopo il pareggio dei romagnoli: dopo l’uscita di Sculli, non c’era praticamente più nessuno che tentasse iniziative offensive sulle fasce. Unico episodio è il fallo da rigore su Palacio: è stato un errore di Mazzoleni non trascurabile che ha influito sul risultato. Ma non ci si può attaccare a un solo episodio, quando la condotta della gara è stata mediocre. Gran finale l’inaspettata vittoria del Lecce a Catania: questo risultato inguaia il Vecchio Balordo dalle gambe molli che vede materializzarsi lo spettro della serie B.

Forse la differenza tra Lecce e Genoa sta nel fatto che i primi hanno trovato un motivatore, prima ancora che un allenatore: Serse Cosmi sa dare la carica ai suoi uomini, “fustigandoli” anche se occorre. Insomma, è calato perfettamente nella parte di condottiero per la salvezza. Malesani invece ha dovuto tessere nuovamente la tela interrotta dall’esonero e dall’avvento di Marino: l’incertezza della guida tecnica ha creato tanti, tantissimi problemi al Grifone. 

«Ci fosse anche solo una probabilità giocala…giocala…giocala giocala…giocala…giocala». Questi versi di Vasco Rossi si sposano perfettamente alla situazione del Genoa. Ormai c’è da fare solo questo: giocare le uniche probabilità che si hanno, a cominciare dalla trasferta proibitiva di San Siro contro il Milan. Malesani dovrà però dar fondo a tutta la sua sagacia di tecnico per svegliare i “belli addormentati nel bosco” di Pegli. Altrimenti c’è il rischio che si ritrovino tutti nel baratro della cadetteria. E i tifosi sono stufi di attendere e non vogliono subire l’onta della retrocessione: stasera hanno cominciato a farsi sentire. Concludo quindi con lo slogan dei supporter rossoblù che poi è l’elemento che manca: fuori gli attributi e subito!

Marco Liguori

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