Sousa: “Il Genoa sa giocare bene. Vecino è indisponibile”

"Il Grifone difende in maniera simile a noi anche se ha giocatori diversi" spiega l'allenatore della Fiorentina

Paulo Sousa (Gabriele Maltinti/Getty Images)

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“Il Genoa? L’anno scorso a Coverciano ho parlato con Juric che mi ha detto che mi ha seguito”. Paulo Sousa, tecnico della Fiorentina, ha descritto così il Grifone alla vigilia della sfida di domani alle 15.00 al Ferraris. “Il Genoa difende in maniera simile a noi – si legge su Violanews.com – anche se ha giocatori diversi. E’ una squadra che sa giocare. Quando un allenatore spende molto tempo sulle dinamiche offensive mi rende felice. Penso che sarà una partita molto bella e intensa”.

Il tecnico ha proseguito sulle decisioni prese durante la campagna acquisti: “Alcune squadre sono più competitive di noi, ma anche noi vogliamo esserlo, questo è il nostro obiettivo. Alonso? La società deve prendere le sue decisioni, ho sempre fatto le mie analisi sui giocatori. Il direttore mi ha spiegato che non è stato possibile prendere tutti i giocatori che avremmo voluto. Corvino mi ha detto che non poteva rifiutare la proposta del Chelsea per Marcos (Alonso, ndr). Dobbiamo far sì che queste decisioni diano il meglio per la Fiorentina. Anche lo scorso anno avevo detto che tante squadre, 5, 6 o 7, erano più forti di noi ed avevo già detto che dovevamo superarci per avere la meglio su alcuni organici. Quando ho parlato col direttore (Corvino, ndr) a Lisbona, ci siamo detti che la difesa era corta e che avremmo avuto bisogno di altri giocatori, sia sul piano numerico che di qualità. Abbiamo perso anche Roncaglia che era un giocatore diverso da quelli che avevamo e abbiamo, non a caso ha giocato molto. Non è un discorso di essere superiori o inferiori all’anno scorso, noi dobbiamo fare il meglio per arrivare ad un livello tale che la società si aspetta”.

Riguardo alle voci sulle dimissioni, spiega: “Riconosco che a livello di idee e di gioco siete più bravi rispetto al gossip. Ho parlato oggi con Andrea (Della Valle, ndr). Cerca di motivarci a fare il massimo per vincere ogni partita. I nuovi? Sto cercando di far capire loro i nuovi concetti di gioco. Devono essere pronti per aiutarci, sono disponibili ad apprendere”.

Il tecnico viola passa a parlare del suo rapporto col direttore sportivo: “Corvino è sempre stato chiaro con me. Io cercherò di migliorare i nuovi arrivati affinché sia disponibile per la squadra. Bernardeschi? Deve prima pensare alla squadra e lo ha sempre fatto. Deve migliorare spalle alla porta, mentre quando ha la porta di fronte è molto forte. L’ho chiamato al termine dell’Europeo per fargli capire quanto è importante il suo ruolo. Ha fatto bene l’anno scorso, spero faccia bene anche in questa stagione”. E aggiunge: “Sta a me integrare i nuovi nel minor tempo possibile. Stiamo lavorando per creare certe varianti, anche a livello difensivo. Siamo diversi, non peggiori o migliori. Per il Genoa sono tutti recuperati ad eccezione di Vecino. Carlos (Sanchez, ndr)  sta bene nonostante il lungo viaggio, anche gli altri ci possono dare un contributo importante per cercare di vincere una partita difficile come quella di domani. Stiamo crescendo e con partite come quella di domani la squadra arriverà al massimo”.

Su Maxi Olivera: “Il direttore generale è stato chiaro quando ha detto che non ha avuto il tempo per visionarlo. Corvino mi ha sempre chiesto il parere sui giocatori, sta a me, come ho già detto, integrare i nuovi. Zarate? Mentalmente ha qualche difficoltà. Sta passando un momento complicato. L’importante è che si focalizzi sul gioco2.

Su Salcedo: “Può giocare sia a tre che a quattro. E’ migliorato, è un ragazzo attento e disponibile ad apprendere. Credo che tutti siano pronti per aiutarci”.

Felice di allenare la Fiorentina? “Io penso alla Fiorentina. Non distinguo Firenze dalla Fiorentina, per me sono la stessa cosa. Quando dico che mi trovo bene a Firenze, dico anche che mi trovo bene alla Fiorentina. L’importante è essere uniti, solo così possiamo essere più competitivi”.

Capitolo Babacar: “Si sta allenando ad altissimo livello, non l’ho mai visto allenarsi così. Così facendo avrà tanto spazio in stagione. Abbiamo lavorato sulle due punte. Vedremo se domani presseremo alti o no, voglio mettere questo dubbio al mio collega (Juric, ndr)”.

Conclusione su Andrea Della Valle: “E’ una persona di molto cuore. Il cuore, lui, lo merita, non lo deve impaurire. L’anno scorso l’ho portato in campo per fargli sentire l’affetto dei tifosi. Noi dobbiamo rappresentare Firenze e la Fiorentina. Per questo dico che dobbiamo avere ambizioni e non limiti. Quando manca una delle parti siamo più fragili, per questo dico che con l’unità possiamo raggiungere obiettivi importanti”.

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