Gilardino: «Genoa più offensivo? Con Messias, Retegui, Gudmundsson, Vitinha, Ekuban è normale che venga la voglia di provare situazioni diverse»

Il tecnico: «Bisogna anche pensare all’avversario e avere un certo equilibrio nel corso del match»

Gilardino Genoa
Mister Alberto Gilardino in conferenza stampa (foto di Genoa CFC)

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«È perfetto. Abbiamo avuto modo di allenarci ieri, l’altro ieri e lo faremo oggi nella rifinitura». Alberto Gilardino ha iniziato la sua conferenza stampa alla vigilia della gara al Ferraris con l’Atalanta parlando delle condizioni del campo di allenamento di Pegli. Ecco quanto ripreso da TMW.

GIOCATORI RECUPERATI – «Siamo a buon punto nei rientri: recuperiamo giocatori ma è normale che chi recupera non ha i 90 minuti nelle gambe anche se è una fortuna averli con noi. Gli assenti saranno Matturro e Haps, gli altri rientreranno tutti» spiega Gilardino.

ABBONDANZA IN TUTTI I REPARTI – «Ho la fortuna, in questo momento, di avere scelta in tutti i reparti. Per un allenatore credo che sia una cosa molto positiva. I ragazzi mi danno spunti quotidiani nell’atteggiamento, nelle prestazioni, nell’attitudine e nel sacrificio. C’è concorrenza e voglia di ritagliarsi uno spazio in questa stagione. Come Vitinha, o come Ekuban che sta facendo bene, ma anche Gudmundsson, Retegui, Ankeye e anche in mezzo al campo siamo al completo. Le scelte diventano complicate ma è positivo perché c’è scelta dall’inizio e c’è scelta a gara in corso».

RINNOVO CONTRATTO – «Fanno piacere le parole di Blazquez. Da parte mia c’è stima nei confronti della società e dei dirigenti, nei confronti di tutto l’ambiente, nei confronti dei giocatori e nei confronti di chi lavora qui. C’è un legame autentico, come lo sono i nostri tifosi che ci accompagnano ogni partita con la loro passione. E questo siamo riusciti a crearlo con l’alchimia in questo ambiente lavorativo. Io cerco di smorzare gli animi ma sono parole ambiziose. Io sono ambizioso, come lo è il mio staff e lo sono i giocatori ma non dobbiamo discostarci dalla realtà. La realtà dice che dobbiamo fare 12 punti per il primo obiettivo stagionale. Non possiamo pensare ad altro. Se arriveremo a raggiungerlo nel minor tempo possibile, quello sarà tutto di guadagnato ma ora dovremo essere lucidi e focalizzarci sulla sparita di domani. Per quanto riguarda il mio futuro, lo dico anche a chi mi sta vicino, ora penso al lavoro quotidiano e a tirare fuori il massimo dalla squadra. Ma è normale che ci sarà modo e tempo di sederci e fare una lunga chiacchierata».

AVVERSARI – «L’Atalanta è una squadra forte. Credo che abbia fatto un percorso incredibile con un allenatore che ha creato qualcosa di importante in questi anni. Ha cercato di creare qualcosa di unico. Hanno giocatori come Lookman, che non ci sarà perchè gioca in Coppa d’Africa, questo per capire la dimensione. Hanno giocatori di struttura. Il mister ha creato qualcosa di importante, merito di Gasperini ma da parte nostra, davanti al nostro popolo, dovremo avere gli occhi di quelli che vogliono veramente trovare l’impresa» spiega Gilardino.

GASPERINI – «Quando sei giocatore non ti rendi conto delle tante sfumature ma quando fai l’allenatore o smetti di giocare, ti accorgi di quello che ti lascia una persona o un allenatore. Io devo tanto al mister per quanto mi ha dato nei miei ultimi anni di carriera. Mi ha fatto fare cose che non avevo mai provato  mai mi sarei immaginato di fare a livello fisico. Ti porta all’estremo delle tue potenzialità».

COME AFFRONTARE L’ATALANTA – «Dovremo giocare in 12, 13, 14 o 15, e parlo del nostro popolo. A livello tattico dovremo fare le partita perfetta – ammette Gilardino – Loro lavorano molto bene sulle catene laterali, sono bravi a ruotare con i loro braccetti e i loro quinti. Dipenderà chi giocherà in avanti, se una punta mobile o Scamacca. È una squadra molto brava nel recupero palla nella metà campo avversaria e da parte nostra dovremo essere bravi nella fase difensiva ma anche sulla prima palla in uscita».

MODELLO ATALANTA – «Io credo che sia riproponibile come modello. È normale che per creare quello che hanno fatto loro ci debbano essere delle basi molto solide che partono dai piani alti, dal presidente, direttore generale e sportivo, oltre ad avere massime competenze fino ad arrivare alla parte tecnica che diventa fondamentale. Penso che sia riproponibile ed è il bello del calcio vedere una società del genere con un allenatore del genere che hanno raggiunto obiettivi simili».

GENOA PIU’ OFFENSIVO, È POSSIBILE? – «Nella mia testa ci sono tanti pensieri e tante situazioni. So le qualità e il peso offensivo che ho a disposizione ma allo stesso tempo devo avere anche equilibrio nella squadra. Sono situazioni tattiche che possono essere attuate anche a gara in corso. Quando hai Messias, Retegui, Gudmundsson, Vitinha, Ekuban è normale che ti venga la voglia di inserire e provare situazioni diverse. Bisogna anche pensare all’avversario e avere un certo equilibrio nel corso del match. Sono valutazioni che insieme allo staff stiamo facendo».

TORNA LA PANCHINA LUNGA – «Se non mi sbaglio penso che sia una delle prime volte, è successo solo con l’Inter, che abbiamo la rosa quasi al completo. Non abbiamo giocatori che possano giocare i 90 minuti ma ho scelta, qualità e caratteristiche diverse per cambiare la partita».

CON SALERNITANA ED EMPOLI SPACCATURA TRA ATTACCO E SQUADRA – «Sono partite diverse. Aggiungerei anche il primo tempo col Lecce. A Empoli, nel primo tempo, è stata una partita equilibrata e molto lenta sul piano del gioco e della tattica. L’Empoli lavorava compatta fra le linee, dovevamo fare meglio l’attacco della profondità. C’è la volontà di migliorare questo tipo di situazioni e emettere gli attaccanti nelle migliori condizioni. Allo stesso tempo, chi gioca davanti deve sapere anche giocare per la squadra. Nei momenti di difficoltà deve sapersi sacrificare».

GENOA ATTUALE COME QUELLO DEL 2008 – «In mezzo al campo siamo in tanti e con caratteristiche simili per quanto riguarda alcuni giocatori. Badelj e Strootman, per esempio, possono avere similitudini ma ci sono anche Messias, che può giocare in mezzo al campo, Frendrup o Thorsby che hanno altre caratteristiche. Quel Genoa di Gasperini era una squadra con esperienza per il campionato e con più italiani rispetto ai nostri».

BOHINEN – «È un giocatore interessante. Ha qualità tecnica, ha il primo controllo e buone giocate in avanti. Si sta allenando con continuità e ora sta raggiungendo la conduzione ottimale. Lo tengo in grande considerazione come tanti che non stanno giocando, come per esempio Thorsby. Sono calciatori che nel gruppo sono troppo importanti per come si allenano. Poi, ovvio, tutti vogliono giocare ma io devo fare delle scelte. Ci sarà qualche scontento in più, ma io ho la fortuna che in questa squadra chi è scontento non lo fa vedere e si allena forte».

ATALANTA LASCIA SPAZI LIBERI – «C’entra la bravura nel pulire il primo passaggio visto che sono una squadra aggressiva e quando recupereremo il pallone nella nostra metà campo dovremo riuscire a capire i momenti nell’attaccare gli spazi che ci lasceranno liberi».

BLAZQUEZ PARAGONA GILARDINO A FERGUSON – «Fanno estremamente piacere le parole di Blazquez. Io cerco di focalizzarmi sulla quotidianità e su una partita alla volta perchè è giusto che sia così. La squadra deve pensare in questo modo, le parole fanno piacere ma non vogliamo distoglierci dalla realtà che sono i 29 punti e i 12 che ci mancano per raggiungere il primo obiettivo. Dobbiamo correre più degli altri, pedalare e andare forte» chiosa Gilardino.

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