Come funziona il VAR? Guida completa per i tifosi del Genoa

L'ex arbitro Luca Marelli spiega il funzionamento del Video Assistant Referees: debutterà ufficialmente in Juventus-Cagliari alla prima giornata di campionato


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QUANDO SI POTRA’ UTILIZZARE IL VAR? – La FIFA ha indicato quattro macro situazioni, tre tecniche e una amministrativa:

1- (tecnica) Gol viziato da avvenimenti che impongono l’annullamento: il VAR sarà applicato per annullare le reti eventualmente realizzate con infrazioni al regolamento, nel momento successivo alla segnatura che tra festeggiamenti e palla al centro dura quasi un minuto. Almeno il 95% dei gol stagionali è regolare, quindi il materiale casistico è relativamente scarno, perciò saranno ben poche le gare che dureranno qualche giro d’orologio in più. L’arbitro non è obbligato ad avvicinarsi al video per il fuorigioco, basta la segnalazione di un collega: la soggettività visiva del direttore di gara diventa imprescindibile solo in caso di gol e di rigore sanzionato successivamente alla mancata segnalazione di fuorigioco.

2- (tecnica) Decisioni chiaramente sbagliate circa un calcio di rigore: badare bene alla parola sottolineta perché i penalty sono i casi più spinosi. Il VAR interverrà esclusivamente in fattispecie chiare: un rigore assegnato chiaramente inesistente oppure un rigore negato chiaramente evidente. Torniamo su episodio avvelenato dello scorso campionato, il fallo di mano di De Sciglio in Juventus-Milan, con conseguente rigore di Dybala quasi a mezzanotte: ai sensi del regolamento VAR l’episodio non sarebbe chiaro, perciò non risolvibile con la tecnologia.

3- (tecnica) Chiari errori in merito a espulsioni dirette: mira a evitare decisioni non corrette circa espulsioni comminate o risparmiate. I casi ipotizzabili sono: violenze consumate da parte di calciatori non sotto il diretto controllo dell’arbitro (ad esempio, un calciatore che a pallone lontano scalcia, sgomita o sputa addosso ad un avversario), calciatori espulsi erroneamente per comportamento gravemente sleale oppure non espulsi nonostante siano colpevoli di comportamento gravemente sleale. Secondo Marelli rientra nel novero degli episodi incriminabili anche il labiale di un calciatore che insulta palesemente un arbitro.

4- (amministrativa) Errore di identificazione: lo scambio di persona. É una fattispecia casisticamente marginale ma da non sottovalutare, soprattutto quando l’errore concerne l’estrazione del cartellino, giallo o rosso. In questo frangente l’arbitro non è tenuto ad avvicinarsi al video, basterà che l’individuazione sia segnalata da un collega. Il caso più eclatante accadde nel 2014 durante Chelsea-Arsenal: al 15′ del primo tempo Marriner sanzionò con il rigore un chiaro fallo di mano di Chamberlain sulla linea di porta. Espulsione automatica, peccato che l’arbitro mostrò il rosso all’incolpevole Gibbs.

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