Il Genoa strappa un pareggio vitale in quel di Lecce. Il rammarico per il gol vittoria, fallito in extremis, compensa la fortuna avuta sul gol pareggio di Sculli. Guardiamo avanti. Guardiamo a una Juventus, imbattuta salvo sconfitte nel recupero di Bologna previsto in settimana, che si presenta a Genova con un carico di polemiche arbitrali che lasciano di stucco soprattutto chi è tifoso di squadre cosi dette “minori”. In passato diversi match con la Vecchia Signora sono stati decisi da sviste, errori, sceneggiate a strisce bianco e nere. Basti rammentare gli ultimi 2 rigori concessi per dei tuffi olimpionici di Del Piero diventati un cult anche nei social network.
Continuo a non capire perché le grandi, per il tramite dei propri potentissimi manager, chiedano, invochino, pretendano “rispetto”. Continuo a non capire perché le presunte grandi del calcio chiedano di essere “tutelate”. Da chi e da cosa? E’ vero che l’Italia è il Paese in cui ogni presunto colpevole invoca al complotto. Ma è anche vero che è ridicolo pensare che Chievo, Siena e Cagliari, per fare tre nomi a caso, si ritrovino nei sotterranei di qualche castello insieme ai vertici degli arbitri per tramare contro la Vecchia Signora, il Diavolo o il Biscione, per fare tre nomi non a caso.
Passando al campo finalmente il Grifone incontra una squadra con punte meno mobili dei vari Miccoli, Ibarbo, Giovinco, Biabiany, Muriel. Il Genoa potrà buttarla sul fisico, sul contenimento, e finalmente potrà contare su Gilardino, per tornare a meravigliare con il 4-2-3-1 flessibile che tanto ci emozionò contro Udinese, Napoli e Lazio.
Il Genoa contro la Juve non ha nulla da perdere. Che punti quindi alla vittoria. Fortuna e arbitraggio permettendo.
Federico Santini federico.santini@yahoo.it
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