I Giochi Olimpici stanno tingendo Rio con tutti i colori del mondo. La rassegna a cinque cerchi sta vivendo in questi giorni il suo torneo calcistico che assegnerà la medaglia d’oro il prossimo 20 agosto. Andiamo alla scoperta di dieci potenziali talenti che finiranno tra gli appunti degli osservatori e che potrebbero interessare anche il Genoa.
Giovanni Simeone. Il Cholito affronta l’Olimpiade con un’Argentina nel caos istituzionale totale. Simeone jr è un giovane attaccante di prospettiva che in questo momento sa svolgere il ruolo della seconda punta: in futuro dovrà migliorare fisicamente per poter supportare tutto il peso dell’attacco. Il Genoa lo vuole ma la trattativa si è bloccata ai dettagli.
Gonçalo Paciência. Altro figlio d’arte, suo padre Domingos è una figura mitologica del calcio portoghese. Gonçalo, classe ’94, gioca nella squadra giovanile del Porto: pure lui un centravanti dalla spiccata struttura fisica. Ha giocato in tutte le Under nazionali segnando sempre, potrebbe aver bisogno di un anno di maturazione in un club europeo.
David Selke. Uno dei pezzi pregiati del ricchissimo Red Bull di Salisburgo. Un classe ’95 che piaceva moltissimo al Crotone (ancora una volta il direttore Ursino ci aveva visto giusto) ma andrà a giocare in Austria dopo aver completato il percorso al Werder Brema. 192 cm di forza e coordinazione.
Tomas Podstawski. Torniamo ancora al Porto, club dalle infinite risorse provenienti dal settore giovanile. Centrocampista di passo, bravo nelle due fasi ma con predilezione dell’interdizione. Con i lusitani ha già vinto il trofeo di categoria. Un ’95 dal passaporto portoghese e polacco, proveniente da una famiglia sportiva: la madre era ginnasta e il padre giocatore di pallacanestro e pallamano.
Max Christiansen. Svezzato nel vivaio della gloriosa Hansa Rostock, il classe ’96 di Flensburg è un mediano recupera palloni che in caso di necessità può anche giocare da difensore centrale. Con il club bavarese dell’Ingolstadt ha vinto una Zweiteliga.
Rodolfo Pizarro. Ci trasferiamo in Messico, Nazione che sta vivendo un grande impulso nel calcio con stadi in ricostruzione e campionato in forte crescita. Pizarro gioca nel Pachuca, uno dei club più prestigiosi del Messico, è centrocampista dotato di grande qualità e visione di gioco. Può anche stazionare tra le linee. Un classe ’94 che farà parlare di lui in futuro.
Erik Aguirre. Anno di nascita, 1997. Sempre del Pachuca ma stavolta un’ala destra. Sudamericano verace, nasce come terzino di spinta per poi spostarsi più avanti come ala. Piccolo di statura, molto bravo nel dribbling e nei cross. Molti si sono accorti di lui nel Mondiale U17 del 2013 che il Messico perse in finale contro la Nigeria di Nacho, ora al Manchester City.
César Montes. Ancora Messico ma stavolta Monterrey. César Montes è un ’97 dal fisico da granatiere, un difensore centrale molto interessante nell’uno contro uno con evidenti margini di miglioramento. Non fatevi ingannare dall’apodo di “cachorro“, cucciolo: è tutto tranne che gentile quando si tratta di chiudere l’azione avversaria.
Thiago Maia. Del Santos, con la ex squadra di Pelé ha vinto due volte il campionato paulista (2015 e 2016) senza scordare il terzo posto al Sudamericano U17 nel 2013 in Argentina. Talento dal sicuro avvenire, si dice che il Milan ne abbia già preso la targa, dopo però alcuni club inglesi. Per il momento è ancora un centrocampista del Santos, la certezza è che lo sarà ancora per poco.
Timo Horn. Chiudiamo con il portiere tedesco del Colonia. Come indice di qualità può essere citata la Fritz-Walter-Medaille, un prestigioso riconoscimento che la Federazione attribuisce al miglior giovane tedesco. Horn l’ha vinta nel 2010 come Under 17. Il Liverpool di Klopp lo seguì per molto tempo prima di virare su Loris Karius del Mainz.
