(S)Visti da Lontano – Il mantenimento della serie A è la medicina principale per uscire dal debito Iva

Una volta sanato, la gestione societaria del Genoa potrà cambiare


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Il Popolo rossoblù è ancora in vacanza, in attesa di recuperare energie mentali e passionali in questo 2017 di lacrime e sangue calcistico.

Il mercato in entrata è inchiodato, e non potrebbe essere altrimenti. L’assemblea degli azionisti ci ha detto che il Genoa dovrà generare flussi sufficienti a coprire le perdite operative (come tutte le altre squadre di calcio) e flussi extra per ripagare il famigerato debito Iva rateizzato che ormai da qualche anno appare nel passivo dello stato patrimoniale del Genoa S.p.A.

La lista delle cessioni dolorose e soprattutto altamente marginanti continuerà a essere una tra le più lunghe d’Europa ancora per qualche anno a meno che non si decida di metterci del denaro caldo extra.

Se da un lato i pezzi pregiati sono pochi, dall’altro la rosa è ridotta all’osso e quindi anche l’inventario dei calciatori sotto contratto, che pochi anni fa cubava oltre 100 milioni di valori di libro, dovrebbe ridursi al minimo, con felicità del conto economico del Club più antico d’Italia per il beneficio sulle voci ammortamenti e salari stipendi.

Il Genoa può quindi investire su qualche “plusvalenze di ritorno” come Criscito, Bertolacci, Mandragora, oppure andare a trovare qualche giovane desideroso di emergere dalle serie inferiori.

In ogni caso servirà voglia di combattere perché il mantenimento della serie A è la medicina principale per uscire dal cappio finanziario del debito Iva. Sanato quello, la gestione societaria potrà cambiare, a prescindere da chi sarà al comando.

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