GRIFO D’ATTACCO – Blessin è “Il Grinta” del Genoa

Il trascinatore tedesco è il collante tra la tifoseria, che di lui è entusiasta, e la squadra

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Il cuore del Genoa di mister Blessin ferma l’Inter dei titolari e potenziale capolista della Serie A: al Ferraris, dietro la determinante spinta dei tifosi, finisce 0-0. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 254ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Lei l’aveva detto che il Genoa non era affondato in Laguna. «C’è stata un’ulteriore crescita in termini di compattezza e di intensità: i rossoblù hanno costruito tre palle gol nel primo tempo e una nella ripresa con Sturaro, arrivato stremato al tiro dopo una prestazione da vero leader capitano. Ciò che non cambia è la sfortuna attorno al Genoa: oltre a Maksimovic, che aveva ingaggiato un grande duello con Dzeko, si è fatto male pure Cambiaso. Fortunatamente la diagnosi è clemente e non dovrebbero esserci gravi rotture; a prescindere, non credo in un clamoroso ribaltamento della situazione di Criscito che appare definita con il trasferimento in Canada una volta superato l’infortunio muscolare».

Blessin ha creato il gruppo? «Era ciò che mancava al Genoa. Il tecnico assomiglia a “Il Grinta”, personaggio western del film del ’69 con John Wayne: in panchina è una furia, non si esprime in italiano ma parla efficacemente attraverso la mimica del corpo. Blessin ha vinto il duello tattico con Inzaghi quando ha schierato Yeboah, più dinamico di Destro nel contesto del Gegenpressing, e Badelj a oscurare la regia del connazionale Brozovic. Non di meno, il trascinatore tedesco è il collante tra la tifoseria, che di lui è entusiasta, e la squadra: ha fatto riscoprire l’ostensione della fierezza genoana, infatti ieri sera l’intera Gradinata Nord ha cantato sino a mezzanotte sulle note di un nuovo coro che riprende “Gente di mare” di Tozzi e Raf».

Tuttavia, il Genoa di mister Blessin non è solo corsa ma anche qualità. «Concordo e, aggiungo, che i tre migliori in campo sono stati i nuovi acquisti portati a Genova da Spors: su tutti Ostigard, un mostro che ricorda taluni tratti fisici di Jaap Stam, poi Yeboah che da prima punta ha aiutato la squadra a non allungarsi conquistando molte palle alte, ed anche Hefti che ha tenuto bene Perisic, graziato da Chiffi dopo un’entrata pericolosa da espulsione. Il Genoa ha messo in campo tutto ciò che aveva e ha meritato il pareggio, il quinto consecutivo; è altresì la terza squadra italiana, dopo Atalanta e Sassuolo, a tenere a secco l’Inter campione d’Italia».

L’Empoli non è una squadra da 0-0… «La squadra allenata da Andreazzoli ha un’identità di gioco non conservativa, è vero che ha subito cinquanta gol ma ha anche segnato quasi il doppio del Grifone: dunque è bene che domenica il Grifo non si faccia prendere dalla fretta. Il campionato riserverà ancora molte sorprese e per il Genoa è giunto il momento di rompere la peggiore striscia senza vittorie registrata in Serie A, dopo l’Hellas Verona. Non facciamo tabelle di marcia o proiezioni di classifica perché non servono a niente: occorre vivere di partita in partita».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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