Genoa non cantare vittoria. Caputo-Berardi doppiano Pandev-Pinamonti

Il Grifo può salvarsi anche con due sconfitte se il Lecce non ne vincerà una

Nicola Pinamonti Genoa
Le indicazioni di mister Nicola (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Se il Senato italiano, la seconda camera della Repubblica dopo il Quirinale, ha accolto un impegnato dibattito sul negazionismo del Covid-19 (sic!), allora ogni tifoso del Genoa è legittimato a credere che la salvezza è cosa fatta. Che il Lecce non farà nemmeno un punto nelle prossime due partite. Che, anzi, il Grifo può pure andarsene al mare tanto di rischi non ne corre. Talvolta i quaranta gradi non si sa bene se siano quelli della colonnina di mercurio o dello spirito in bottiglia. In ambito strettamente calcistico il buon senso, e un minimo di accortezza storica, impone che il Genoa non canti vittoria: dogma inossidabile di Nicola, giunto al giro di boa di questo suo strano girone sulla panchina rossoblù.

Il Lecce non cede. Non lo ha fatto dopo aver perso al Ferraris, non lo farà nemmeno dopo la legnata di Bologna. Duri a morire, gli uomini di Liverani promettono battaglia a Udine e in casa con il Parma obbligati, però, a vincerle entrambe. Infatti basta soltanto un pareggio dei salentini per scatenare la festa a De Ferrari. Come se un trapezista dovesse attraversare un filo sospeso nel vuoto imbracciando un frigorifero. Dunque il Genoa potrebbe anche salvarsi con 36 punti e due sconfitte ma, all’opposto, una vittoria a Reggio Emilia – capitata una sola volta da quando il Sassuolo è in Serie A – stralcerebbe qualsiasi foglio di calcolo e finalmente farebbe vivere ai tifosi rossoblù un’ultima giornata senza patemi d’animo.

Il Sassuolo è una squadra con una precisa identità di gioco espressa nel migliore dei modi soltanto dopo il lockdown. Mister De Zerbi, detto “Il Deze” con il determinativo che fa tanto giovanile, ha trovato continuità di risultati (addirittura nove consecutivi dopo il ko nell’esordio-recupero con l’Atalanta) e di prolificità da Caputo e Berardi, coppia da trentadue gol, addirittura il doppio dellle marcature del migliore duo d’attacco genoano rappresentato da Pandev-Pinamonti. Cosa diranno i non banali novanta minuti dei Mapei Stadium è oggetto imperscrutabile persino per i più accaniti negazionisti.

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