Il Genoa è tornato a credere in se stesso, ma guai a mollare

La vittoria con la Spal è stata molto importante, ma ora bisogna subito pensare alla trasferta di Torino e allo scontro diretto al Ferraris col Lecce

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Forse ci siamo. Il Genoa comincia a credere in se stesso probabilmente sta cominciando a finire quel periodo “virus” che aveva attanagliato giocatori e allenatore e che lo aveva portato ad occupare il terzultimo posto nel campionato “dopo Covid” con soltanto due punti conquistati (da ieri sono cinque). Ha vinto con la Spal e, secondo noi, ha vinto bene, meritatamente in rapporto a quella che è, come abbiamo sempre detto, la squadra d’oggi.

E dispiace ascoltare ancora critiche e valutazioni tecniche, giudizi sui giocatori, a volte anche qualche insulto.

Oggi tutto questo, giudizi, voti, tattiche e cambi non significano nulla. C’è un solo obiettivo che vale: la vittoria. Come si ottengono, non importa. Il Grifone, squadra con tanti problemi, ormai è risaputo (d’altra parte ci sono gli anni-no e gli anni-sì) non può che dare quello che ha in valigia: che non è molto. Ma sicuramente qualche motivazione psicologica può ancora tirarla fuori, visto che dal punto tecnico il valore globale del complesso (cioè la possibilità di “fare squadra”) è molto modesto. In altre parole, individualmente i valori ci sono (basterebbe vedere ieri i gol di Pandev e la punizione di Schöne), ma è il collettivo che manca e, purtroppo, nonostante il buon Nicola dica che continua a vedere un miglioramento forse “spinto” in questa valutazione per il troppo amore per il Grifo.

Adesso, comunque, la vittoria ha portato il Genoa fuori dalla zona B. Ma non è finita, anzi inizia adesso il vero momento magico (si fa per dire). Ormai la lotta sarà tra due squadre: Genoa e Lecce. E i salentini non sono proprio malaccio: hanno battuto la Lazio e hanno pareggiato a Cagliari dimostrando vitalità e coraggio. Dunque sono un avversario temibile: giovedì prossimo il Genoa andrà a Torino, sponda granata, poi avrà lo scontro diretto in casa col Lecce e quindi arriverà il derby con una Sampdoria che ha ripreso quota in classifica.

I prossimi saranno giorni molto importanti: intanto per verificare le condizioni degli infortunati (Criscito per primo). Poi davvero Nicola dovrà trovare la forma e la convinzione di “ripulire” psicologicamente i suoi atleti, cercando di togliere loro quella forma di “depressione” che li ha colpiti in tutte queste gare. Perché di fatti psico-fisici si tratta: vi sono momenti delle partite che fanno capire questo. Basti il rigore sbagliato ieri da Falque: a parte la nostra convinzione (ma è nostra e solo nostra) che un rigore non si dovrebbe mai sbagliare, l’indolenza che ha preso Falque nel momento del tiro, dimostra ancora come ancora un equilibrio psico-fisico non sia stato raggiunto. Perché altrimenti in un momento cruciale della gara, da cui può dipendere la permanenza in serie A, un atleta nel pieno della concentrazione e della volontà di voler far gol non avrebbe avuto problemi a segnare dal dischetto.

Dunque, da oggi Nicola, i tecnici, i medici, il presidente dovranno tutti assieme spingere alla grande il gruppo: c’è ancora speranza, ma bisogna reagire, reagire, reagire…

Vittorio Sirianni

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