(S)Visti da Lontano – Piatek ricorda Skuhravy: due grandi bomber dell’Est

Le due storie affascinanti dei due centravanti del Genoa. Dopo un gol, il ceco faceva la capriola: il polacco festeggia da "pistolero"

Piatek Kouamé Kouamè Kouame
Piatek esulta dopo il gol con Kouamé (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Un ragazzone venuto da Est riscalda i cuori dei tifosi Genoani, soprattutto di quelli più giovani.

Krzysztof Piatek può rappresentare per tanti ragazzi, che magari nemmeno si ricordano Milito al Genoa, quello che Tomas Skuhravy ha rappresentato per molti di noi nei primi anni ‘90.

La storia di questi due ragazzoni venuti dall’Est è diversa, ma altrettanto affascinante. Tomas Skuhravy arrivò al Grifone nell’estate del 1990, dopo essersi laureato Vice Capocannoniere ai Mondali giocati proprio in Italia grazie ai 5 gol segnati con la sua Cecoslovacchia.

Skuhravy fu un gran colpo di mercato di Aldo Spinelli, parsimonioso Presidente del Genoa di allora, che sfruttò al meglio la regola dei 3 stranieri per squadra per comporre il trio delle meraviglie con Pato Aquilera e Claudio Branco. Il Principe di Praga era allora un calciatore già affermato: in patria era chiamato da tutti “Bomber”. Nato il 7 settembre proprio come il Genoa, Tomasone ha regalato al Popolo rossoblù 57 gol in Serie A: è ancora oggi il miglior cannoniere del Genoa nella massima Serie.

Krzysztof Piatek è nato il 1 luglio 1995, in una località non lontana dalla Boemia, qualche giorno dopo il tragico spareggio di Firenze con il Padova che sanciva la retrocessione del Genoa e l’addio di Skuhravy alla Serie A. Al suo esordio Piatek compie il primo miracolo rossoblù, riuscendo dopo tempo immemore a far qualificare e senza patemi il Genoa al primo turno di Coppa Italia dopo nemmeno un tempo, diventano il primo calciatore nella storia del Genoa a segnare una quaterna.

Skuhravy festeggiava con sua capriola, in onore della quale la Fossa dei Grifoni aveva coniato un meraviglioso coro d’auspicio.

Piatek festeggia da “pistolero”, esaltando così grandi e piccini. In attesa magari di un coro personalizzato dalla Nord tutto per lui

Siamo tutti consapevoli che l’esperienza del centravanti sotto la Lanterna sarà intesa, ma breve, e che il record di gol di Skuhravy è al sicuro.

Ci auguriamo tuttavia che il numero rossoblù 9 venuto dall’Est riesca a “sparare” ancora e regalare emozioni e sogni così come fece, 20 anni e più fa, quel bomber boemo che faceva le capriole indossando il numero 10. Piatek come Skuhravy.

Federico Santini

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