Il gruppo è con Juric: adesso l’esonero non avrebbe senso

Nonostante i quattro ko in sei giornate lo spogliatoio è coeso attorno al proprio allenatore: unità d'intenti per il Bologna. Rientrato il caso Rigoni

Ivan Juric (da genoacfc.it)

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Una delle peggiori partenze della storia post-bellica del Genoa non mette a rischio la posizione di Ivan Juric. Il tecnico spalatino è confermato al netto delle quattro sconfitte in sei gare di campionato: non è ancora tempo per suonare l’allarme generale, la classifica è meglio guardarla a fine novembre. La salvezza, definita «tanta roba» dallo stesso Juric, sarà una corsa a ostacoli con altre squadre che al momento sembrano avere qualcosa in meno del Grifone: Benevento, Hellas Verona, Crotone, Sassuolo, Spal, Cagliari e Udinese. Otto squadre ai blocchi di partenza, sarà fondamentale non perdere gli scontri diretti.

Dopo la partita con l’Inter il Genoa può guardarsi allo speccho ed essere fiero. E’ raro creare almeno quattro palle gol alla Scala del Calcio, altrettanto desueto fallirle tutte quante per ansia da prestazione. Avesse avuto più calma e lucidità sotto porta il Grifo avrebbe portato a casa un risultato clamoroso. Juric ha concluso la partita senza essere il terzo espulso rossoblù, dopo Omeonga e Taarabt: un lampo di buon senso di Guida, altrimenti contro il Bologna non ci sarebbe stato nemmeno lui in panchina. Rabbia figlia dell’amarezza per i risultati che non trovano coniugazione con le prestazioni.

Il gruppo crede ancora in mister Juric altrimenti non si sarebbe visto quel genere di partita a Milano. Tutti lo seguono, Taarabt forse è l’emblema di tale coesione siccome impiega una cattiveria mai vista prima: perfino il caso Rigoni è rientrato (sebbene le cicatrici restino…) dopo qualche settimana di burrasca. Non sarà il Genoa più bello di sempre, proprio no: sono evidenti i limiti tecnici, ritardi a capire le caratteristiche degli interpreti e lacune di preparazione. Nonostante questo Juric lavora a testa bassa, consapevole che lo spogliatoio adesso è con lui. L’eventuale esonero di questo allenatore – lasciato solo dalla proprietà – sarebbe un clamoroso errore.

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