Stefano Migheli a PG: “Genoa squadra difficile da affrontare. Il carattere sarà l’ago della bilancia”

Il collaboratore di Interlive.it e Calciomercatoweb.it: "Il Grifone può sperare nel blitz a San Siro perché ha dalla sua idee, organizzazione tattica, e Juric è bravo a motivare i suoi"

Il gruppo rossoblù entusiasta (Foto Marco Luzzani/Getty Images)

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Dopo la vittoria con la Juventus e il punto del Bentegodi, il Genoa si prepara alla sfida di San Siro contro l’Inter. Pianetagenoa1893.net ha contattato Stefano Migheli, collaboratore di Interlive.it e Calciomercatoweb.it, per fare il punto sulla situazione in casa nerazzurra.

Inter-Genoa, questa volta una partita ipoteticamente da tripla. Che gara sarà?

Senza dubbio molto impegnativa e colma di ostacoli per i nerazzurri, ancora alle ricerca del miglior assetto tattico e dell’equilibrio necessario per cercare di riprendersi dall’avvio choc. Il Genoa può sperare nel blitz a San Siro perché ha dalla sua idee, organizzazione tattica, predilige la fase offensiva e Juric è bravo a motivare i suoi e ad ottenere il massimo. Inoltre, sono da tenere in considerazione anche le individualità e il Genoa ha qualche giocatore decisamente interessante. Domenica sera possiamo aspettarci veramente di tutto: sarà una gara aperta e ricca di gol, sul risultato finale non mi sbilancio ma sicuramente i giocatori offensivi delle due squadre si divertiranno.

L’Inter attraversa un periodo di difficoltà, il Genoa alterna prestazioni di livello con uscite incolore. Il fattore casa può fare la differenza?

Si e no, nel senso che soprattutto l’Inter alterna prestazioni di spessore a battute a vuoto clamorose, talvolta anche durante la stessa partita. La differenza la farà, come sempre, l’atteggiamento: Pioli ci sta lavorando ma in un gruppo che ha già cambiato due allenatori in pochi mesi è difficile dare la svolta a livello mentale. Sono sicuro che scenderemo in campo con l’intenzione di fare bene ma non è detto che accada: se anche domenica la curva contesterà la squadra, sarà ancora più difficile per noi cercare di vincere.

Cosa non funziona in quel della Pinetina?

La stagione è stata irrimediabilmente compromessa quando Suning ha deciso di esonerare Mancini a pochi giorni dall’inizio del campionato e nel bel mezzo delle trattative di mercato. Il tecnico di Jesi è stato delegittimato già dalla fine della scorsa stagione e rinviare l’inevitabile ha portato solo danni a 360°: questo è stato un errore gravissimo da parte dei cinesi che ne hanno pagato le conseguenze sia per quanto riguarda il progetto, sia per quanto riguarda acquisti e cessioni (inevitabile non pensare alla mancanza di un vero regista, alla cessione di Jovetic e al caso Gabigol). Il momento che stiamo vivendo è dovuto anche e soprattutto a questo: la successiva scelta di De Boer non ha portato a dei cambiamenti positivi perché l’olandese, in mancanza di tempo, non è riuscito ad instaurare un buon rapporto con buona parte dello spogliatoio. E’ innegabile. Inoltre la sua filosofia necessitava di tempo ma soprattutto di elementi idonei alla sua idea di calcio; la mancata fiducia, oltre alla fretta e ai problemi già citati, ha portato ad un’altra rottura inevitabile nel giro di tre mesi. Ora speriamo che Pioli rimetta in sesto quel poco di buono che è rimasto e permetta alla squadra di fare un bel girone di ritorno, che senza l’Europa League di mezzo è possibile. Lo speriamo.

Come scenderanno in campo i nerazzurri?

Nella gara contro lo Sparta Praga è stato dato molto spazio alle seconde linee, scelta condivisa dal sottoscritto e non poteva essere altrimenti. Dunque spazio a coloro che al momento stanno dando garanzie al tecnico: penso che scenderemo in campo col 4-2-3-1 (ma al momento queste scelte sono legate anche alle condizioni di Candreva e Banega) che in fase di non possesso dovrebbe diventare un 4-3-3. Questa la probabile formazione: Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia, Miranda, Ansaldi; Brozovic, Kondogbia; Candreva, Joao Mario, Perisic; Icardi.

Quali sono i pericoli che il Genoa può creare all’Inter?

Sicuramente sulle fasce laterali, dove soprattutto Lazovic o Edenilson possono risultare determinanti. Laxalt lo conosciamo bene e se dovesse recuperare sarà un altro problema di cui tenere conto. Inoltre, visto il poco filtro a centrocampo, l’uomo partita potrebbe essere Rigoni con i suoi inserimenti: sceglie bene il tempo ed è letale sia palla a terra sia nel gioco aereo. Poi, come ho accennato sopra, attenzione anche alle individualità: Simeone è una variabile impazzita così come Ninkovic, mentre Ocampos probabilmente è la certezza in questo senso e la sua velocità e il suo dribbling possono fare davvero male.

 

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