UN TACCO DI CLASSE: la sconfitta col Sassuolo è un incidente di percorso. Genoa, sotto col Napoli!

Non è certo questo stop che potrà ridimensionare il bel percorso tecnico-tattico che sta facendo il Grifo


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Ci ha impressionato la “tristezza” di Jurić di fronte ad Amedeo Goria che lo intervistava: sembrava un cagnotto bastonato, un “assente” alle domande, col pensiero lontano, volto ad una sconfitta immeritata ma possibile, che lo aveva distrutto e dalla quale (questa era l’impressione) non si sarebbe più ripreso.

Speriamo di no, perché Jurić dovrà essere il primo a metabolizzare questa battuta d’arresto e ridare entusiasmo ai suoi. È vero: dopo tre mesi di preparazione, sette amichevoli, una gara di Coppa Italia, tre partite di campionato, nessuna battuta d’arresto, sembrava impossibile fermarsi. Invece il calcio è maledetto: si gioca bene e si perde. Succede, ma non è certo questa sconfitta che potrà ridimensionare il bel percorso tecnico-tattico che sta facendo il Genoa.

ERRORI . Sembra incredibile. Alla vigilia Jurić dice: “Attenzione, conosco benissimo il Sassuolo, vive di ripartenze. Dobbiamo stare solo attenti al loro contropiede”. Già: poi si va in campo, e alla faccia di tante soluzioni o invenzioni tattiche, sono gli imprevedibili “atteggiamenti” dei giocatori che portano proprio a subire le “ripartenze” tanto temute. E Jurić , allora, frastornato, quasi incredulo dice: “Gli errori si pagano!”. Già. E cari. Allora,vuol dire, che sono gli atteggiamenti dei calciatori e non le soluzioni tattiche a dominare una gara. Jurić lo ricordi.

VELOSO. E proprio a proposito di atteggiamenti, ecco Veloso, diventato essenziale al gioco rossoblù, farsi espellere per un “vaffa” inutile. Ora, si sa, che se un De Rossi o un Totti mandano a quel paese un arbitro costui si sente “gratificato” e… ringrazia De Rossi e Totti (lo abbiamo rilevato per De Rossi proprio la settimana scorsa…). Se il gesto, peraltro innocuo, lo fa un qualsiasi altro “umano”, figurarsi, il rosso è assicurato! Ma siccome queste cose brutte dei nostri arbitri si sanno, i vari Veloso si adeguino. Purtroppo…Ora Veloso, riesploso è fondamentale, mancherà forse addirittura per tutte e due le gare interne. Anche perché arriva il Napoli, squadrone al momento, che sa giocare e un avversario, appunto come Veloso che sa fare altrettanto bene, sarebbe stato necessario.

BENE. Due protagonisti alla ribalta: Perin, tornato il “migliore” a detta dei commentatori. E questo servirà a Ventura per considerarlo il numero due dopo Buffon, e quindi il suo erede naturale (scusate, se insistiamo su questo tema,ma ne vale la pena…). È tornato attento, pronto, sventando alla grande sul duo Defrel – Ricci, quasi quasi è riuscito a parare il rigore di Politano.

Insomma su quel campo Perin finì malamente 162 giorni fa e per quel fattaccio perse un campionato e soprattutto la Nazionale. È tornato sul luogo del “delitto” ed ha capito di essere ritornato il Perin erede di Buffon.

L’altra nota lieta è l’apparizione di Simeone junior, mandato dentro da Jurić per la disperazione (c’erano, alla fine, quattro punte rossoblù). Il giovincello ha dimostrato di saperci fare, non è mai facile un debutto in serie A, soprattutto quando si sta perdendo. Una prova, la sua, almeno di carattere. Ed è quello che Jurić voleva. Rimane invece sempre un mistero quel Pandev, che vale oggettivamente, ma alla squadra finora non riesce ad essere funzionale.

Basta così. Ora a voi il “Ciuccio”…

Vittorio Sirianni

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