PREZIOSI: «Mi spiace che sia finita così, comunque onore al Valencia»

Poco prima di Genoa-Valencia il presidente rossoblù aveva detto ai microfoni di Radio Radio: «Ho preso Amelia e me lo tengo. Se non gioca mi dispiace»


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«Peccato, davvero peccato. Ce la siamo giocata sino alla fine potevamo vincere. Mi spiace che sia finita così, comunque onore al Valencia». Enrico Preziosi non nasconde la sua delusione per come è maturato il risultato di 1-2 che ha sancito l’eliminazione del Grifo: tuttavia ha parole di elogio per i giocatori genoani. « Questa sera comunque non abbiamo demeritato – prosegue il presidente del Genoa – sul piano del gioco e delle occasioni e credo che abbiamo onorato la manifestazione sino alla fine. Peccato, veramente peccato. Alla fine resta la buona prestazione». Preziosi pensa al prossimo impegno col Bari: «C’è un pizzico di rammarico ma dobbiamo andare avanti: c’è il campionato adesso».

Prima di Genoa-Valencia, Preziosi aveva parlato in collegamento telefonico con Radio Radio di due giocatori nell’occhio del ciclone da alcuni giorni. «Ho preso Amelia e me lo tengo» ha spiegato, eliminando i dubbi di una possibile cessione del portiere. E prosegue: «L’ho scambiato con Rubinho senza pensarci e Rubinho per me è un buon giocatore e l’ho fatto perché lo ritenevo superiore». Ha poi spedito un messaggio a Gasperini: «Non so se stasera sarà in campo ma se non gioca mi dispiace». Anche Floccari «non si muove da Genova perché non c’è giocatore che potrebbe essere scambiato con lui» ha affermato Preziosi sempre a Radio Radio. «Floccari ha fatto quattro gol senza quasi mai giocare» sottolinea il numero uno rossoblù. «In realtà credo che per lui il problema – evidenzia Preziosi – sia stato non fare la preparazione con noi, con Gasperini. Poi, nel momento in cui stava recuperando si è infortunato per un altro mese e questo ha fatto sì che non abbia potuto dimostrare tutto il suo valore». Preziosi conclude ribadendo la sua fiducia in Floccari: «Io credo molto in lui: è l’acquisto più oneroso fatto nella mia vita». 

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