Contestazione? No, Rivoluzione

Fratelli genoani. La squadra viaggia a singhiozzo, Toni non segna, la cessione di Ranocchia aiuta si il bilancio 2010, ma impoverisce tecnicamente la retroguardia. Qualche tifoso comincia a parlare di contestazione. Leggo messaggi di chi esprime giudizi altamente negativi su Preziosi, considerandolo peggio di Fossati, peggio di Scerni, peggio di Dalla Costa e Spinelli. Qualche […]


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Fratelli genoani. La squadra viaggia a singhiozzo, Toni non segna, la cessione di Ranocchia aiuta si il bilancio 2010, ma impoverisce tecnicamente la retroguardia. Qualche tifoso comincia a parlare di contestazione. Leggo messaggi di chi esprime giudizi altamente negativi su Preziosi, considerandolo peggio di Fossati, peggio di Scerni, peggio di Dalla Costa e Spinelli.

Qualche giornalista addirittura si interroga su che senso abbia andare a vedere il Genoa, dato che siamo in un limbo noioso, e l’unica speranza che possiamo avere è una vittoria di prestigio.

Io ho sempre diviso i genoani in tre categorie: gli ultras, i genoani, e quelli che vengono a vedere il Genoa per moda quando vince.

I genoani sono magnifici, indistruttibili nella loro fede. Sempre a Marassi, spesso in trasferta. Sempre pronti ad affermare che il Vecchio Balordo prima o poi vincerà la stella. Convinti di retrocedere alla prima sconfitta. Pronti a protestare contro ogni cessione, pronti a esaltarsi per ogni nuovo acquisto. Gradinata favolosa, come dice Mourinho, mica uno qualsiasi.

Gli Ultras sono la parte migliore del popolo genoano, e non solo perché vanno ovunque per supportare il Grifone.

In certi momenti, nemmeno troppo remoti, i ragazzi dei gruppi ultrà ci hanno messo pesantemente la faccia.

Oggi sorrido ripensando a Parente che in amichevole getta la maglia e risolve il contratto. Rido ricordando il poker di tunisini. Mi sganascio parlando dei Rosati Boys. Mi ribalto al pensiero di Cvitanovic, Brivio, Moscardi, e dei giovani olandesi. Ho persino dimenticato Centofanti.

Ho rimosso questi giocatori che apparivano sui giornali insieme a titoloni relativi a sceicchi arabi, cani ereditieri, principi della “mittle” Europa, fantacordate svizzere, compagnie petrolifere. Tutti ovviamente pronti a riversare centinaia di miliardi nel Genoa.

Se oggi ci possiamo risparmiare questi funesti momenti, se non siamo finiti come il Verona, è in primis grazie a chi in certi momenti è sceso in piazza per smuovere le coscienze attorno al Genoa. E questi ragazzi non erano più di 200.

Poi ci sono i genoani per moda, quelli che cantano solo al derby, che partecipano ai maxi esodi, che si dileguano quando le cose cominciano ad andar male.

Lancio un messaggio ai ragazzi della Nord. Credo che più che contestare il presidente per le troppe cessioni, sia il caso di aspettare e vedere i risultati della rivoluzione tecnica in atto. Non penso che le operazioni di questo mercato siano semplici correttivi. La società sta gettando le basi per un nuovo ciclo.

Ricordiamoci che per anni abbiamo avuto presidenti che vendevano e non compravano. Ora abbiamo un Presidente che compra e poi rivende e siamo al quarto anno di A, tranquilla. E questo è grazie anche alla vostre battaglie.

Aspettiamo a vedere i risultati.

Federico Santini federico.santini@yahoo.it 

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