Corriere dello Sport, un Genoa-Samp oltre il calcio

Il quotidiano romano commenta la stracittadina

Genoa Criscito Quagliarella
Criscito e Quagliarella, capitani contro (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Genoa e Samp, i fischi (ingiustificati?) all’indirizzo di Paolo Conte, Genova per noi e per tutti. Una derby strano, emozionale e combattuto, in una sera piovosa ed elettrica, tanto basta per veder Juric intontito dalle dita infilate nella presa della corrente (o dalle quattro dita alzate al cielo da Rocchi nel momento dell’espulsione del mister croato) e il pistolero Piatek impallinare la Sampdoria. Serata non cattiva, ma sentita: come se tutti avessero sentito l’importanza di far sentire i tacchetti, di una partita senza sconti, del primo derby di una città spezzata il 14 agosto scorso. Rispetto e paura, un solo punto nelle ultime quattro gare per entrambe, qualche abbozzo di sentenza al 90′. Il Genoa non perde il derby d’andata per la prima volta dal 2013, mette al riparo la panchina di Juric e soprattutto si comporta meglio della Samp.

L’edizione odierna del Corriere dello Sport evidenzia appunto la medaglia nelle due sue facce: quella di Piatek, pistolero tornato a sparare dopo 434′ in cui l’arma era rimasta nel fodero ad accumulare ragnatele e – soprattutto – ben 21 tiri senza centrare il bersaglio. Quel dischetto, distante soli undici enormi metri da Audero (che penalty a parte ha giganteggiato bloccando svariate volte i tentativi genoani), ha cambiato volto alla gara. Una gara di tanti errori, quelli di palleggio dei blucerchiati, illusi dalla rete di Quagliarella cui Juric aveva risposto alzando il baricentro, producendo un’ora buona di pressione forsennata sui portatori di palla schierati da Giampaolo e recriminando per un punto stretto. Pazienza, alla Samp va il possesso palla (59%), al Genoa i tiri (18 contro 8). Pari e patta.

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