Se nel calcio esistesse la meteorologia, Genoa-Udinese sarebbe una partita primaverile. Tutto può succedere. Da un acquazzone al caldo del sole, passando per le nuvole e le brume del mattino. Il Grifone deve prestare molta attenzione alla squadra friulana, i primi bianconeri d’Italia, risorti con la cura Oddo. Sette risultati utili consecutivi, un nobile ruolino di marcia impreziosito dal 3-1 a San Siro contro l’Inter e da molte vittorie in trasferta, vitali per costruire l’ambizione. Dalla zona retrocessione fino alle soglie dell’Europa League, traguardo comunque difficile da arraffare alla luce della qualità delle concorrenti.
L’Udinese è una squadra assolutamente viva, uscita malconcia solo nel risultato dalla gara con la Lazio (che per le statistiche è come se fosse stata giocata ai primi di novembre). I friulani hanno reagito producendo un’azione pericolosa in risposta a ogni marcatura biancoceleste: simbolo che la squadra c’è. Ballardini ha anticipato la conferenza di oggi spiefferando una nozione che ha ripetuto in sala video e sicuramente ripeterà ai suoi ragazzi nello spogliatoio, prima di scendere in campo domenica poco prima delle ore 15: «Sarà più difficile della Juventus».
Il tecnico del Genoa ha ragione. É una questione di stress da stimoli dopo una partita – quella dello Stadium – che emotivamente prosciuga il serbatoio delle energie nervose. L’Udinese ha il sesto miglior attacco del torneo con trentaquattro reti, due in più della Roma: inoltre i friulani sono anche efficaci e precisi quando entrano in area, in relazione al basso numero di tiri verso la porta avversaria. E quanto corre la squadra di Massimo Oddo, ex terzino dello sfortunato Bayern Monaco di Jürgen Klinsmann: sono un gruppo di mezzofondisti dai piedi buoni, Rodrigo De Paul in primis, che ha iniziato a giocare seriamente a calcio solo da dicembre. Il Genoa è stato avvisato da Ballardini, la stazione meteo dice che domenica sarà una giornata di calcio primaverile, dove ogni risultato diventerà possibile.
