Un Germania-Italia 5-2 su base genoana

Marco Colla racconta quella sconfitta degli azzurri del 1939, identica nel punteggio a quella di martedì, ma diversa nell'andamento: erano schierati 7 giocatori rossoblù

Vittorio_Sardelli (Foto Il calcio illustrato - wikipedia)

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Strano il mondo del calcio. Martedì scorso la nostra nazionale priva di vari titolari è stata punita a Mönchengladbach dalla Germania con l’umiliante punteggio di 5-2 pure attraverso un parziale di 5-0!!. Per ritrovare una simile debacle con lo stesso punteggio occorre risalire al 26 novembre 1939 quando a Berlino era in programma l’amichevole Germania – Italia finita con lo stesso punteggio di 83 anni dopo. Ma il 2-5 berlinese ebbe un andamento totalmente differente ed un’anteprima divenuta storica sia in casa rossoblù che a livello nazionale.

Accadde che il C.T. di allora Vittorio Pozzo fedele al metodo in chiave tattica, optò o meglio volle sperimentare il sistema WM, dal momento che in Italia il Genoa, primo ad applicare tale tattica, dominava su tutti i fronti con gioco segnature e vittorie. Da lì il commissario convocò, e fece scendere in campo ben 7 (dicasi sette) atleti del grifone. Ecco i nomi: Marchi e Sardelli terzini, Genta, Battistoni e Perazzolo la mediana, Neri e Scarabello in attacco. La prima frazione si chiuse sul 2-2, e qui ascoltiamo quanto rivelò Genta a proposito di quella gara: “Era un freddo terribile ed alla fine del primo tempo cominciò a nevicare. La partita riprese dopo quasi mezz’ora. Noi, su consiglio di Pozzo non rientrammo negli spogliatoi. La conseguenza fu che i tedeschi ben più abituati di noi al freddo, nella ripresa dominarono fino al 5-2 finale”.

La stranezza del calcio è che per ritrovare un 2-5 passivo per l’Italia occorre fare un salto di 83 anni, e proprio contro lo stesso avversario di martedì. Tornando a quella gara del 1939 le conseguenze furono drastiche. Il WM, indigesto agli italiani in mancanza di requisiti fisici da parte dei nostri, venne messo in cantina. Al Genoa (allora Genova 1893) restò comunque un record non indifferente: quello di veder schierati nella nazionale detentrice del mondiale (Francia 1938), ben 7 suoi elementi. Un fatto che non si sarebbe più materializzato in futuro.
Marco Colla

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