L’alfiere Ilsanker per Blessin: Vandereycken allenò suo padre Herbert

La parabola dell'austriaco: da portiere a mediano e di recente anche affidabile difensore centrale

Ilsanker
Stefan Ilsanker esulta dopo un gol (foto Twitter di Eintracht Frankfurt)

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Se il Genoa necessitava di esperienza, con Stefan Ilsanker ha fatto il pieno con le sue oltre duecentocinquanta partite disputate nelle Bundesliga d’Austria e di Germania e le sessantuno con la nazionale che un tempo fu Wunderteam e che di recente ha ceduto la guida tecnica a Ralf Rangnick. Salisburghese di Hallein, territorio di confine che per secoli basò la sua economia sull’estrazione mineraria del sale, suggerì il nome di Salisburgo: di là inizia la placida Baviera. Ilsanker proviene da una famiglia di sportivi: infatti, suo padre Herbert, classe ’67, fu un portiere mediocre che concluse la carriera da fuori rosa nel Mainz, in Zweite Liga, assieme a Klopp (nel medesimo anno sia compagno di squadra che tecnico) e René Vandereycken che lo allenò soltanto per pochi mesi; dal 2005 è uno dei preparatori dei portieri a disposizione della scuderia del Red Bull Salisburgo, senza dubbio la stella polare della famiglia.

Vedendo il padre tuffarsi tra i pali con una maglia diversa dai compagni, anche Stefan si infatuò del ruolo piuttosto naif del portiere e iniziò la carriera giovanile: tuttavia, il pensiero di cadere a terra più volte e di cercare la forza di rialzarsi in ogni allenamento dell’intera carriera lo indussero a percorrere una strada meno irta. Così Ilsanker venne dirottato definitivamente dalla porta a centrocampo fino a trasformarsi negli anni in un buon interditore, di certo non un raffinato metodista e neppure un goleador, che basa la propria azione sulla potenza e sul pressing, strumenti che predilige la teoria calcistica di mister Blessin. Nelle ultime tre stagioni all’Eintracht Francoforte Ilsanker ha giocato interno destro in un centrocampo a due ma ciò che ha più stupito è stata la sua crescente affidabilità nelle vesti di difensore centrale, già intravista al Salisburgo, che lo rendono un calciatore duttile e pronto a giocare alternativamente in due ruoli.

Nell’ultima stagione, culminata con la vittoria dell’Europa League che ha disputato fino ai gironi eliminatori prima essere espunto dalla lista, Stefan Ilsanker ha giocato pochissimo nonostante non abbia subito infortuni, del resto la sua carriera è stata all’insegna dell’integrità: dodici fugaci apparizioni in Bundesliga, tre da titolare e nove da subentrato, con una media di ventuno minuti in campo (per ben otto volte Glasner lo ha inserito oltre l’ottantesimo come quinta e ultima sostituzione). La tenuta fisica è il vero interrogativo legato all’ingaggio del mediano austriaco: la conformazione strutturale e la tipologia di simili calciatori-dinamo richiede una brillantezza di gamba che l’età – trentatré anni compiuti – non può garantire. Blessin accoglie in spogliatoio un fedele alfiere germanico che lo dovrà aiutare nella crescita di Frendrup e a trovare i giusti equilibri nel reparto di mezzo con Badelj e Sturaro.

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