Un collettivo tutto “Coraggio” e “Fuoco”, mix per la salvezza del Genoa

Dopo aver notato buone individualità, Ballardini sta costruendo una squadra pronta a raccogliere punti come ha fatto a Bergamo

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Gasperini, allenatore molto bravo, ma anche molto suscettibile, c’è rimasto molto male dal fatto che l’ex “suo” Genoa lo abbia messo al tappeto. Non solo sul piano del gioco tattico (specie nel primo tempo), ma anche sul piano psicologico, perché la formazione rossoblù ha seguito il suggerimento (neanche tanto lieve) del suo mister Ballardini, sempre più caricato e motivato.

Alla frase irritante di Gasperini: «Un pareggio un po’ casuale…» ha fatto riscontro Ballardini che ha giustificato la generosa gara dei suoi con due parole: “Coraggio” e “Fuoco”. Ecco due caratteristiche che hanno piegato il molto suscettibile Gasperini, che trova sempre occasioni per destabilizzare l’avversario. Macché pareggio casuale! Se l’eccellente Eldor Shomurodov nel primo tempo avesse sbattuto nella porta dell’Atalanta due eccellenti palle gol, il povero Gasp sarebbe andato a gambe all’aria con tutti i suoi.

Per carità, l’Atalanta è una grande squadra con un grande tecnico, ma a volte dovrebbe anche riconoscere il valore dell’avversario: il che al Gasp riesce raramente.

Pensate: una squadra come quella orobica che scaraventa una quantità industriale di gol, 4 alla Roma, 5 al Sassuolo, 3 alla Firoentina, 3 al Parma, non è riuscita a segnare un “golletto” al Grifo che bazzica nelle posizioni della coda della classifica e che lotta per non retrocedere.

E questo perché? Perché finalmente Ballardini sta vedendo che il gruppo cresce: dalle individualità, ecco che l’allenatore romagnolo ha tirato fuori un principio di ottimo collettivo, che riesce a giocare con senso delo spazio, con una difesa ben coperta, e finalmente con un centrocampo rafforzato con un super Strootman e con un ottimo Badelj. Non solo: ci sono anche quelle ripartenze che, com’è noto, hanno portato Eldor e Pjaca ad andare vicino ad “asfaltare” (c’è mancato un soffio) gli orobici in verità piuttosto spenti, soprattutto nel primo tempo.

E va ricordato che Ballardini mancava di due punte che, in questo periodo, sono molto apprezzate: Scamacca e Destro, entrambi infortunati, con il secondo che stava tornando alla sua miglior forma.

Insomma, come ha detto il tecnico «Finora eravamo delle buone individualità», ora si sta creando la squadra che gioca per raggiungere, insieme, un risultato positivo.

E a proposito di vittoria: che ne direste se arrivassero altri tre punti col Cagliari? Attenzione, nessuna certezza però, e nessun calcolo: portano male. Basta sperare che il Genoa diventi sempre più “Coraggio” e “Fuoco”, valori che saranno decisivi per un finale a lieto fine.

E va detto anche, che con questi risultati e queste sensazioni, l’ambiente si sta riassestando sopratutto sul piano dei rapporti: la struttura sta reggendo, Preziosi si è placato (stranamente, e speriamo non soltanto per qualche mese) avendo stima di Francesco Marroccu, che sembra davvero un buon conoscitore di calcio e di giocatori. Gli aspetti economici, cero non sono sempre felici, ma il mercato sta andando bene. Probabilmente l’affare Rovella andrà a buon fine con la Juventus: se dovesse andare via Scamacca, la dirigenza sta parlando con l’Atalanta per Lammers. E poi gli acquisti finora effettuati: finalmente mirati, come si dice, pochi ma buoni. E da ciò che si è visto ieri a Bergamo, Strootman è davvero in gamba (che il cielo lo tenga sano a lungo!) e pure Onguene, difensore centrale. Insomma, avere una società che vive tranquilla, offre anche ai giocatori e al tecnico la possibilità di gestirsi adeguatamente e con altrettanta serenità. Ora i rossoblù sanno che possono raccogliere punti e, scendendo in campo con “Coraggio” e “cuore” possono guardare un po’ più in alto.

Il girone d’inverno sta per concludersi: per il Grifone, ad un certo punto, sembrava finisse il “girone d’inferno”. Classifica alla mano, per ora è salvo.

Vittorio Sirianni

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