«Sabato sarò a Marassi per sostenere la squadra. Nei momenti di difficoltà penso sia giusto così». Tommaso Castello capitano delle Zebre, colonna della Nazionale e grande tifoso del Genoa spiega al sito ufficiale rossoblù che sarà al Tempio per incitare la sua squadra nella gara salvezza contro il Cagliari. Il campione, orgoglio del Cus Genova, racconta i suoi ricordi di bambino al seguito del Grifone: «In sella alla Vespa di papà. Giù dai tornanti di Apparizione sino allo stadio, entravamo nei Distinti. Ho avuto tante soddisfazioni sportive e personali scegliendo il rugby. Un conto è essere atleta in campo, un altro è essere tifoso sugli spalti. Non sono cose paragonabili. L’adrenalina che ho provato in certe partite a Marassi, però, mi porta ad avere la pelle d’oca mentre ne parlo. Il genoano è così. Ho tantissimi bei ricordi di vittorie che mi sono rimaste nel cuore, una con la Fiorentina finita 3-3 dieci anni fa non l’ho digerita». Da Apparizione a 10 anni si è trasferito dalle parti di via Cavallotti. «E a 20 anni ho iniziato a girare. Qualche volta sogno di giocare con la maglia del Genoa e fare gol sotto la gradinata. Una malattia… Il rugby insegna ad andare avanti e superare le difficoltà. Come la vedo? Ai giocatori servirà mettere da parte tutto. Conta solo fare una grande partita. E vincere. Forza ragazzi!».
Castello non si è fermato neppure dopo un grave infortunio: «Mi sono rotto il perone e tranciato i legamenti della caviglia contro l’Inghilterra, in un match del Sei Nazioni. Sono stato operato due mesi fa, sto seguendo la riabilitazione. E’ l’anno del Mondiale. Spero di fare in tempo…».
