Serie A in campo, voto unanime: passa la Linea Lotito

Intesa raggiunta ma la sensazione è che qualche club abbia votato turandosi il naso

Lotito Serie A
Claudio Lotito (Getty Images)

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Doveva essere il momento del fronte comune, dell’unità. Il momento che in termini latini è evidenziato da una locuzione conosciuta da secoli: simul stabunt, simul cadent. Assieme stanno, assieme cadono. O tutti o nessuno. Invece il calcio, con i soli vertici apicali della Serie A e i relativi satelliti in ombra, ha mandato in scena l’ennesimo spettacolo da compagnia teatrale di periferia, da comparse: prima il vespaio di quasi due mesi, che ha anestetizzato irreversibilmente la voglia di calcio tra i tifosi, poi l’inaspettata grande pace. Dal tutti contro tutti (Lega, Ministeri, AIC, Coni, Figc) contro tutto (partite in chiaro, diritti tv, salari, ripresa) al volemose’bbene. In un amen.

Merito, presumibilmente, dell’effetto taumaturgico dell’ultima conference call a venti partecipanti nella quale, in non secondaria veste, si è materializzato l’equivalente laico dello Spirito Santo per i cardinali in Conclave. Dalle baruffe al vetriolo all’unanimità, dalle maggioranze a geometrie variabili alla piena concordia sulla ripresa del campionato. Ed è Claudio Lotito, presidente della Lazio e consigliere federale, a riuscire nell’allineamento della Serie A perché passa la sua Linea, sorda a ogni voce fuori dal coro degli Osanna e intransigente fin dal primo giorno della pandemia: in campo a tutti i costi (ma l’ultima parola spetta al Governo e alle autorità sanitarie).

Così la Linea Lotito ha convinto i ben pochi presidenti dissidenti creando i presupposti per l’unanimià che comunque presenta già delle crepe. La prima è di Massimo Cellino, patron del Brescia alle prese con il coronavirus (in isolamento prima a Padenghe e ora a Cagliari), il quale in un comunicato ha precisato che i suoi tesserati riprenderanno a giocare osservando l’evolvere “delle condizioni sanitarie sul territorio bresciano“. Una nota che non nasconde il fatto che Cellino abbia votato turandosi il naso. La sensazione è che non sia stato l’unico a farlo.

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