Rizzoli piccona il dogma dell’infallibilità degli arbitri. L’AIA pronta a cambiare?

«In Napoli-Atalanta il gioco andava interrotto» ammette pubblicamente il designatore

Rizzoli AIA arbitri
Nicola Rizzoli, designatore Serie A (foto presa da @AIA_it)

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É successo qualcosa di rilevante nel vertice di Roma tra l’AIA e le principali componenti del mondo della Serie A: Nicola Rizzoli ha assestato la prima picconata al dogma dell’infallibilità degli arbtri. Lo ha fatto a modo suo, rispondendo con imperturbabile serenità a altro un emiliano, piuttosto puntuto dopo Napoli-Atalanta: «Il gioco andava interrotto». Quattro parole che tranquillizzano Carlo Ancelotti e forse aprono un nuovo corso: gli arbitri non parleranno in tv ma forniranno le opportune spiegazioni alle decisioni di campo su un apposito sito internet. Una novità confermata anche da Marcello Nicchi, numero uno AIA.

Francamente non se ne può più del mutismo arbitrale e dei (maxi) processi del lunedì che spesso e volentieri si trasformano in tonnare d’opinione. É giusto che il designatore Rizzoli apra al cambiamento. Se così sarà, se i fischietti del calcio inizieranno a spiegare in qualche modo e in qualche luogo le dinamiche di una scelta controversa, questa sarà la più grande conquista del Var. La video assistenza ha avuto un impatto ottimale al debutto in A prima di andare in sofferenza nelle ultime due stagioni a causa di continui cambiamenti di protocollo. Il Var, strumento incontrovertibile ma certamente perfezionabile, può trovare il riscatto scucendo le bocche degli arbitri.

Sarebbe il primo passo verso un cambiamento storico che può vedere la Serie A come campionato pioniere. La classe arbitrale, con le sue delucidazioni ai casi che creano maggiore contraddittorio, può favorire la crescita del movimento calcistico. Tutti, addetti ai lavori e giornalisti compresi, entrerebbero più facilmente nella testa (e negli occhi) del direttore di gara senza, però, spegnere le polemiche e i vittimismi che ormai sono un vizio del patrimonio calcistico italiano. «A volte siamo noi allenatori a esagerare» ha bisbigliato Montella, tecnico della Fiorentina, a termine di un vertice sulla redenzione professionale, più che sul Var.

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