Basta con le porte chiuse: chiudiamo il campionato e ripartiamo a settembre. E’ l’appello lanciato stamattina in un editoriale sul Quotidiano Nazionale dal famoso giornalista genovese Massimo Donelli. Il decreto governativo recita, tra l’altro, che occorre evitare abbracci e strette di mano. «Il calcio è sport di contatto – scrive Donelli: – impossibile che i giocatori stiano a un metro fra loro. Se c’è un corner sono, letteralmente, avvinghiati». Inoltre, «tutti, prima e dopo il match, si addensano negli spogliatoi».
Donelli si pone due domande: «La prima: perché a questa comunità non si applicano le regole che valgono per gli altri italiani? Risposta: follia, stupidità, strafottenza, fate voi. Seconda domanda: e se lunedì mattina tre diversi calciatori di tre club risultassero colpiti dal virus? Risposta: bisognerebbe isolare per due settimane i calciatori di sei squadre (le tre di appartenenza più le tre avversarie), i familiari, i dirigenti, gli arbitri, etc».
Secondo Donelli c’è un solo rimedio: «Ne basta uno: cancellare, subito, la stagione calcistica 2019-2020, dai dilettanti alla serie A. Come se non si fosse mai giocato fin qui. E arrivederci (speriamo) a settembre».