Il match col Verona ha confermato che il Genoa non molla mai come ha sottolineato nel dopo gara Criscito con un post sui social. Rimontare in dieci per l’infortunio a Pellegrini e non più sostituibile per i cambi già effettuati non era facile e il punto vale doppio. Di fronte ad un Verona tosto ed organizzato che a lunghi tratti ha giocato meglio dei rossoblu, la formazione di Ballardini ha mostrato però non solo carattere, ma anche duttilità tattica. Il tecnico ha iniziato con il 3-5-2 affidandosi davanti a Destro e Pjaca.
Poi sotto di un gol ecco il 3-4-1-2 con Pjaca arretrato trequartista (Zajc rimasto negli spogliatoi) con Shomurodov e Destro. Dopo il pari dell’uzbeko, fondamentale per l’apporto di velocità e fisicità, Ballardini di fronte al ritmo del Verona si è cautelato con Rovella al posto di Pjaca. Ma dopo il gol di Faroni altra strambata con Scamacca e Pandev nella mischia in un 4-3-3 camuffato. Nel finale la risolve Badelj con il tiro dell’Ave Maria quando ormai in campo era saltato tutto e il Grifone col 4-2-3.
Ora il trittico durissimo che comincia con la trasferta in casa dell’Inter poi mercoledì sera il derby e a seguire la Roma all’Olimpico. Ballardini ha trovato la quadratura e logicamente mantiene sempre una squadra iniziale ormai delineata. Ma è evidente che in difesa Masiello, molto concentrato, e Criscito, il capitano anche acciaccato, avrebbero bisogno di rifiatare un pochino. Goldaniga e Onguene potrebbero aver un poi di spazio con i nerazzurri.
Anche Radovanovic sta tirando la carretta da tempo, ma Zapata non si sa come sta. In mezzo al campo Strotman e Badelj sono fondamentali. Rovella ha avuto un po’ di spazio e potrebbe di nuovo partire titolare con Melegoni che potrebbe essere proposto, senza dimenticare Behrami. Sugli esterni Zappacosta è una garanzia ma Ghiglione c’è. E a sinistra Czyborra non ha alternative visto il nuovo crack di Pellegrini. Andrà gestito in attesa magari di Biraschi. In avanti Destro con Torino e Verona ha accusato molte pause. Ha lottato ed è un punto di riferimento per i compagni e anche se non segna è importante.
Ma Scamacca quando entra fa sentire i suoi spigoli e comunque è fastidioso per gli avversari. Insomma tante opzioni per Ballardini che sta valutando tutte le scelte. per la salvezza servono nelle ultime 15 partite ancora tre vittorie e una manciata di pareggi. L’eredità brutta di Maran è stata assorbita grazie ad una rimonta fantastica, che però ha bruciato energie. Ma la ricarica è a portata di mano, in panchina.
Giovanni Porcella – Tratto da Primocanale.it
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