Primocanale – 777, Zangrillo e gli altri: avvio con gravi errori per il Genoa

Giovanni Porcella: «Il tempo per evitare il peggio c'è, l'importante lasciar perdere la propaganda che come qualcuno temeva e' diventata un'onda di ritorno pericolosa sulla realtà»

Zangrillo Wander Genoa
Joshua Wander e Alberto Zangrillo (foto di Genoa CFC Tanopress)

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L’arrivo del fondo americano 777 Partners al Genoa era stato annunciato con fuochi di artificio e comprensibilmente grandi attese da parte di una tifoseria in gran parte favorevole a staccare col passato della gestione di Enrico Preziosi quasi ventennale nel club rossoblu.
Così, a sensazione in quei giorni di fine estate pareva che la preoccupazione principale fosse quella di dire che proprio Preziosi non c’era più, in modo che qualsiasi cosa fosse accaduta lui non ne sarebbe più stato il responsabile, soprattutto in caso di una retrocessione visto che la classifica già allora, era il 22 settembre, pareva preoccupante. Ecco infatti il nuovo presidente Alberto Zangrillo, genoano e noto medico che accetta di metterci la faccia perché convinto dal progetto a stelle e strisce. Arriva però anche l’esonero del mister Davide Ballardini, per qualcuno una vendetta di Preziosi che evidentemente restando nel cda mantiene una sua precisa autorità che poi si trasferirà anche nei palazzi che contano, essendo il tramite del Genoa con la Lega calcio. Et voila, arriva Andrij Shevcenko. Operazione che “odora” di Milan, di Silvio Berlusconi (Zangrillo ne è il dottore personale) con una non celata soddisfazione che qui si vola verso grandi prospettive. Sono le settimane di maggior ottimismo. I tifosi del Genoa si vogliono godere questo sogno, difficile non vedere un cambio di passo. Josh Wander e gli altri di 777 Partners incontrano, in modo anche un po’ da set cinematografico, le istituzioni con il sindaco Bucci dove parlano anche di progetti sullo stadio e di investimenti sulla città.

È l’apice di un momento storico del Grifone troppo importante con queste promesse per essere solo un’illusione.
Come in politica si danno a tutti i 100 giorni per capire dove vanno le scelte e le decisione di un progetto. E cosi è stato fatto. Sono passati dunque solo pochi mesi da questa ubriacatura collettiva e ora fa un po’ paura l’effetto boomerang dei fatti avvenuti dal 20 agosto ad oggi. Il Genoa rischia la retrocessione. Per carità il Grifo può farcela ancora a salvarsi ma servirà non sbagliare più in campo e soprattutto fuori visto che qui si è ceffato troppo. Intanto bisognerebbe capire se Preziosi ha ancora potere oppure no, ricordando la sua rappresentatività nella stanza dei bottoni del pallone. E veniamo alla cronaca di queste ore febbrili che riguardano l’allenatore della squadra. Shevchenko esonerato è il primo shock di questa proprietà. I tifosi sono spaccati a metà su chi lo voleva tenere e chi mandarlo via. Non era facile decidere anche se i soli tre pareggi conquistati dal tecnico ucraino lo avevano già bocciato. Il general manager Spors ha rotto gli indugi e lo ha messo alla porta. Operazione che è costata oltre una decina di milioni di euro a meno che non ci sia stato un accordo tra le parti. Era spuntato di nuovi Ballardini a libro paga come Maran. Invece lo zio Balla non è stato preso in considerazione forse anche perché non amato da Preziosi? Ma è forse più probabile che gli americani vogliano un profilo diverso e così ecco spuntare il tedesco Labbadia con contratto biennale. Ma intanto a Firenze in panchina ci sarà Konko con Murgita. Konko arriva dal settore giovanile ed è molto considerato per il suo lavoro nel l’Under 17 tanto che chissà, forse si gioca anche la permanenza se Labbadia non dovesse per qualche motivo venire visto che deve rescindere con l’Hertha. Soldi per gli staff tecnici sono andati via come acqua corrente e se fossero stati impiegati in acquisti sarebbe stato meglio, ma sono denari del fondo e non pubblici e meno male che c’è chi versa sul Genoa. Altri ne sono stati spesi per Yeboah, Ostigard ed Hefti. Il Genoa è stato fin qui una idrovora e guai se non arrivasse la salvezza. Ma cosa sta accadendo davvero? Quale è l’obiettivo? Chi ci mette la faccia? I genoani ne hanno viste tante ed hanno messo tutto su questa proprietà quindi guai a tradire la passione della gente che merita chiarezza. Zangrillo al Palazzo della Borse qualche settimana fa disse: “L’importante è che i tifosi non debbano mai essere presi in giro”. Ecco è un’assunzione di responsabilità enorme che va presa per sincera e per questo invalicabile. Il tempo per evitare il peggio c’è, l’importante lasciar perdere la propaganda che come qualcuno temeva e’ diventata un’onda di ritorno pericolosa sulla realtà.

Giovanni Porcella – Tratto da Primocanale.it

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