PREZIOSI: «L’amichevole è un segnale importante per Genova, ma non basta»

«È un segnale importante. Non servirà a risolvere i problemi concreti che stanno vivendo i cittadini però c’è bisogno di un gesto si sensibilità e di attenzione». Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, ha commentato stasera ai microfoni di Radio IES la decisione della Figc di far disputare un’amichevole tra la nazionale italiana e quella albanese […]


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«È un segnale importante. Non servirà a risolvere i problemi concreti che stanno vivendo i cittadini però c’è bisogno di un gesto si sensibilità e di attenzione». Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, ha commentato stasera ai microfoni di Radio IES la decisione della Figc di far disputare un’amichevole tra la nazionale italiana e quella albanese il prossimo 18 novembre a Genova come atto di solidarietà.

«Ringrazio il presidente Tavecchio – prosegue il patron rossoblù – che si è subito attivato dimostrando grande sensibilità così come Claudio Lotito. Ho ricevuto una telefonata questa mattina dove mi ha detto che si stava lavorando su questa iniziativa e sono stato felice. Perchè serve a dare un segnale importante di presenza e vicinanza. L’opera della solidarietà ben venga però è un intervento “del giorno dopo”. Mi piacerebbe che si sviluppasse un’opera di prevenzione. Ad Hong Kong ho visto alluvioni e alberi volare ma nessuno si è fatto male. Questa è un’Italia dell’assurdo dove basta una società che fa ricorso al Tar per bloccare i lavori di un’opera pubblica necessaria per evitare altre tragedie come questa».

Preziosi ha commentato così la morte di un passante in via Canevari: «È difficile pensare che nel 2014 qualcuno possa morire perchè piove troppo“; e conclude: «Gesti eclatanti quando c’è emergenza servono a poco. Il nostro è un mondo di privilegiati ed è giusto che in queste circostanze si riesca a dare un aiuto materiale. Bisogna aiutare fattivamente chi sta soffrendo, non basta una pacca sulla spalla in questi casi serve anche mettersi tutti quanti una mano in tasca per aiutare con un gesto concreto chi sta vivendo questo disastro, dirigenti, allenatori, calciatori ognuno secondo le sue possibilità per evidenziare che oltre al gesto c’è voglia anche di dare un contributo tangibile ai cittadini di Genova. Si potrebbe istituire presso la stessa Lega un fondo per raccogliere la generosità degli addetti ai lavori».

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