“Noi che vincemmo a Wembley”: un pezzo della nostra vita

Non è la solita opera sul Genoa: non tanto per i ricordi che evoca, quanto per le emozioni – non necessariamente legate a qualcosa di particolare – che suscita


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LETTURE GENOANE 2021

Cari ed affezionati lettori,

un’altra, al mio posto, avrebbe intitolato questa lettera “Letture Genoane al tempo del COVID 19”.

Siccome odio gli stereotipi e – da circa un anno a questa parte – ho sviluppato una sorta di allergia nei confronti dei luoghi comuni, ho deciso di scrivervi e basta.

Il calcio è fermo.

Si è voluto dar vita a una sorta di rappresentazione di questo sport, illudendosi che giocare a stadio vuoto sia la stessa cosa; che vedere una partita in televisione o su internet equivalga a partecipare; che le sensazioni, le emozioni, gli stati d’animo che si provano sugli spalti possano essere sostituiti da una trasmissione, anche perfetta, anche in HD…

E poi , il Genoa, che sta attraversando l’ennesima fase difficile, nel quale molti di noi non si riconoscono. Cosa succederà non è dato sapere.

Nel frattempo, possiamo leggere, grazie ai nostri autori, testimonianze della nostra squadra, alcune delle quali originali ed inedite.

Qualcuno obietterà: vivere di ricordi?

Mai.

Come disse un grande intellettuale medioevale , in una citazione usata e abusata, noi siamo nani sulle spalle di giganti. La conoscenza del passato non dovrebbe mai essere fine a se stessa, bensì un punto di partenza per ridisegnare il futuro.

Conoscere per migliorare e rinnovare; ricordiamolo a tempo debito.

Buon 2021, cari lettori e…speremmu ben.

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