Modena-Genoa al Genoa Club Arquata Scrivia: il racconto di Massimo Prati

In vista dei 130 anni del club rossoblù, sto lavorando ad una quarta edizione dei Racconti del Grifo. Una edizione con una nuova prefazione, altri tabellini e sei nuovi racconti

Massimo Prati al Genoa Club Arquata Scrivia

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In vista dei 130 anni del Genoa, sto lavorando ad una quarta edizione dei Racconti del Grifo. Una edizione con una nuova prefazione, altri tabellini e sei nuovi racconti: un racconto su Hermann Felsner e la stagione 1936-1937 (conquista della Coppa Italia), uno sulla prima partita a colori della Rai (Genoa-Torino del 6 febbraio 1977), uno su «Guasto d’Amore» e tutte le altre canzoni dedicate al Genoa dagli anni Venti del secolo scorso ai giorni nostri, uno sui rapporti storici tra Genoa e Boca con particolare attenzione alla tournée sudamericana del Genoa nel ‘23, e due racconti su alcune partite della stagione 2022-2023, compresa la recente Genoa-Ascoli che ha sancito la promozione in Serie A.

Oggi propongo in anteprima uno dei racconti inediti a Pianetagenoa1893.net.

Massimo Prati

19 febbraio 2023. Modena-Genoa al Genoa Club Arquata Scrivia

Diciamo subito che la giornata passata al Genoa Club Arquata Scrivia è sicuramente un piacevole ricordo che conserverò per il resto della mia vita.
Gianluigi simpaticissimo socio e amministratore della pagina Facebook del Club mi aveva contattato nei mesi precedenti per organizzare una presentazione dei miei libri in sede da loro. Ma, abitando all’estero, la cosa non era stata delle più semplici. Poi, finalmente, il 19 febbraio, riusciamo ad organizzare l’evento in concomitanza della visione di Modena-Genoa al club.
Arrivo in treno da Ginevra a Genova il sabato prima e poi, per lo spostamento dell’indomani da Zena ad Arquata posso contare su un passaggio in macchina del mio amico Marione.
Ed è così che in una bella domenica dello scorso febbraio, io e Mario partiamo verso le undici in direzione di Arquata. Nel viaggio in auto, quando giungiamo nei pressi di Ronco Scrivia, e ormai siamo vicini «al confine», mi viene da pensare ai legami tra il Basso Piemonte e Genova. Basso Piemonte al quale spesso mi piace pensare in termini di Alta Liguria. Ma, in realtà quella è una zona di frontiera dove è difficile, per non dire impossibile, separare nettamente il Piemonte dalla nostra regione. Numerosi sono infatti gli intrecci storici, sociali, linguistici e culturali che nel corso dei secoli si sono prodotti in quelle terre.
Penso alla presenza delle antiche e nobili famiglie genovesi dei Grimaldi nella zona di Ovada. Penso ai Lomellini di Gavi Ligure, agli Spinola proprio ad Arquata, ai Doria, ai Balbi e ai Negrotto-Cambiaso di Novi Ligure.
Ma, anche a livello popolare, come dimenticare che tra i più diffusi cognomi genovesi ne troviamo alcuni legati alla toponomastica di queste zone? I primi esempi che mi vengono in mente sono: Parodi, Cabella, Carrega e Grondona.
Rapporti storici, dunque, che hanno lasciato traccia nella lingua, nell’arte e nella gastronomia. Non a caso Gianluigi mi accoglie davanti a Palazzo Spinola, sede del Comune di Arquata in cui sventola “Ël drapò dël Piemont Savoia”: la bandiera Savoia della Regione Piemonte. Ed è lì che, con un “Belin, Anduma”, mi indica la strada che porta alla sede del Genoa Club.

Il Genoa Club Arquata Scrivia

Arriviamo dunque nel luogo di ritrovo abituale dei Genoani di Arquata: il Café del Centro. Un locale la cui entrata è tappezzata dagli adesivi del Genoa Club Nervi, del Genoa Club Quinto, del Genoa Club San Teodoro, del Genoa Club Savona, del Genoa Club Certosa e di un altro centinaio di adesivi di tutti i Genoa Club d’Italia e del mondo.
Ad attenderci con un sorriso c’è Carlo, il simpaticissimo proprietario del bar che, come da tradizione domenicale, sta preparando una serie di aperitivi e di stuzzichini. L’ambiente è quello tipico della provincia: genuino e accogliente, ma con un sano tocco di “working class” rappresentato da non pochi soci che lavorano nelle fabbriche chimiche e metallurgiche di Arquata e dintorni.
Poco dopo arriva Emanuele che è il Presidente del club e propone un breve giro prima di andare al ristorante. Emanuele e Gianluigi sono persone di mentalità aperta ma anche molto legate alla storia del territorio e così, durante la passeggiata, vengo a sapere che ad Arquata c’è un cimitero inglese costruito ai tempi della Prima Guerra Mondiale. In effetti, migliaia di soldati arrivarono qui verso la fine del 1917, nella base operativa di Arquata: un campo militare sede delle truppe britanniche. Contingenti militari inviati come forze di supporto sul fronte italiano dopo la sconfitta di Caporetto. Il comando era stato stabilito a Palazzo Spinola, sede del Comune di Arquata. Una vecchia chiesa era divenuta un emporio, la Società di Mutuo Soccorso era stata trasformata nella “House of British Soldier” e una fornace era stata impiegata come panetteria militare. Alla fine del conflitto mondiale si registrarono 94 deceduti tra i militari britannici, principalmente per febbre spagnola. I soldati morti furono sepolti, in un terreno adiacente al cimitero di questo comune, e nel 1923 Re Giorgio V, sovrano del Regno Unito, durante una visita in Italia alla quale partecipava anche lo scrittore Rudyard Kipling, rese omaggio ai suoi soldati sepolti nel nel Cimitero di Guerra del Commonwealth Britannico di Arquata Scrivia.
E così alla fine di questa camminata nello spazio e nel tempo, dopo essere passati davanti ad un grande e vetusto albergo che ormai ha cessato l’attività da molti anni, giungiamo nei pressi del ristorante.
Mentre entriamo e ci sediamo a tavola, sui telefonini di Emanuele e Gianluigi arrivano le foto dei Grifoni di Arquata in viaggio: Krijstian, Eugenio, Alessandro, Luca, Marco, Denis, Jacopo e altri ancora. Sono partiti in pulmino in direzione di Modena e ormai sono quasi arrivati. Tra l’altro, Eugenio è uno che non si è perso neppure una trasferta in tutto il campionato: sud e isole comprese.
Intanto arriva la cameriera. Una rapida occhiata al menù è sufficiente per avere una conferma di quel concetto di piacevole terra di frontiera di cui parlavo all’inizio. Tra i piatti del giorno e i vini proposti si possono notare: pansoti alla salsa di noci, pappardelle al ragù di ciapilaia, gnocchi al pesto, agnolotti al vino, tagliolini al tocco genovese, brasato al Barbera, tagliata di manzo con scaglie di Castelmagno, Cortese di Gavi, Dolcetto di Acqui e Vermentino della Riviera.
Ordiniamo i primi e riprendiamo a parlare di calcio, di Genoa e anche del passato e del presente industriale di Arquata, delle grandi fabbriche del posto in cui negli anni Settanta erano impiegati migliaia di lavoratori e delle fabbriche che sono ancora in attività ai giorni nostri.
Ma, ormai siamo arrivati alla fine del nostro gustosissimo pasto e possiamo rientrare al Genoa Club. Il programma della giornata prevede ovviamente la visione della partita tra Genoa e Modena e poi la presentazione dei libri.
Il club è pieno a tappo di Genoani del posto. Ma fortunatamente ci sono due schermi: uno al pianterreno, di fronte al banco e l’altro al primo piano, nella sede vera propria del club, una sala abbellita da foto, maglie e bandiere del Grifo e da materiale autoprodotto dal club, tra cui una bellissima sciarpa del Genoa che con grande piacere ricevo in regalo.
E ora passiamo alla cronaca della partita. Partiamo subito bene e ci ritroviamo in vantaggio dopo poco più di cinque minuti con rete di Dragusin, grazie a un colpo di testa nato da un lancio diretto su calcio d’angolo, battuto con un tiro di sinistro a rientrare di Aramu. Nella circostanza, è bravo il nostro difensore ad anticipare sotto porta l’uscita di Gagno, numero uno dei modenesi.
Il Modena mette in atto un gioco falloso e scorretto non sanzionato dall’arbitro. A farne le spese sarà soprattutto il giovane Boci che, verso la fine del primo tempo, sarà costretto ad uscire per un infortunio a seguito di un intervento falloso di Oukhadda. Quest’ultimo sarà espulso intorno al 60’, ma fino ad allora aveva agito piuttosto impunemente.
Al 33’ arriva il pareggio dei padroni di casa alla fine di una serie di errori rossoblù e di un episodio a dir poco fortuito: palla persa su nostro fallo laterale, Poli si impossessa del pallone entra nella nostra area e si tuffa a terra in cerca del rigore, i nostri si preoccupano più di guardare la reazione dell’arbitro che di intercettare il pallone e Strizzolo, in mezzo a quattro giocatori genoani, ne approfitta per andare tranquillamente in gol.
Poi, nella ripresa, il Modena addirittura raddoppia. Punizione battuta dai padroni di casa sul lato sinistro della trequarti. Palla in area rossoblù e Puşcaş, nel tentativo di liberare sul fondo, infilza Martinez. Come si usa dire: gli interventi difensivi degli attaccanti nella propria area, spesso sono dannosi. Si tratta dunque di uno svantaggio nato da un autogol: con un tiro in porta in tutta la partita, il Modena conduce due a uno.
Poco dopo si verifica la già citata espulsione di Oukhadda per un fallo da ultimo uomo su Albert che stava entrando nell’area avversaria per puntare la porta dei canarini. Il Genoa approfitta della superiorità numerica e spinge in avanti cercando il pareggio: lo fa con un tiro di Puşcaş da distanza ravvicinata che termina alto sulla traversa e con due insidiosi tiri dalla distanza di Aramu e Coda (particolarmente pericoloso quello di Arumu: un tiro sul sette del secondo palo che costringe Gagno alla deviazione sul fondo).
Poi, finalmente, arriva il pareggio sullo scadere, e più precisamente al 40’: cross dalla sinistra di Coda in area avversaria, arriva Bani che anticipa Gagno e la mette dentro con un destro al volo di piatto.
La partita finisce due a due con chiavi di lettura a due facce: risultato non esaltante, considerato che eravamo inizialmente andati in vantaggio, anche se va tenuto presente che poi c’eravamo trovati sotto per due reti a uno. Comunque, nell’economia del campionato, anche quello si rivelerà essere un punto prezioso.
E, poi, scaricata la tensione della partita, finalmente comincia la presentazione dei miei sei libri, con particolare attenzione su quelli calcistici.
Una presentazione che ha buoni riscontri perché, oltre al prevedibile interesse per i Racconti del Grifo, diversi soci comprano anche copie del libro sui pionieri svizzeri e copie del mio primo volume sul calcio anni Settanta.
Alla fine, una piacevole chiacchierata con Fabio, socio del Genoa Arquata ma mio coetaneo, nato e cresciuto a Sampe, con il quale si parla quindi di qualche vecchia amicizia in comune e anche una chiacchierata con Davide, appassionato di Genoa e cultore di enologia che, dopo aver comprato e letto i Racconti del Grifo, scriverà un lusinghiero commento sulla pagina facebook del club.
Insomma, come dicevo all’inizio: un ricordo estremamente piacevole. Se siete Genoani e passate da quelle parti, il Genoa Club Arquata Scrivia è un posto dove dovete andare.

Il Tabellino di Modena-Genoa.

Stadio Alberto Braglia di Modena.
19 febbraio 2023. Spettatori: 15.000 circa, di cui circa 3.000 Genoani.

Modena-Genoa 2-2 (primo tempo 1-1).
Marcatori: 6’, Dragusin (G); 33’, Strizzolo (M); 55’, Puşcaş, autorete(G); 85’, Bani (G).
Arbitro: Maurizio Mariani di Aprilia.
Calci d’angolo: 6-6
Espulsioni: 59’, Oukhadda (M).
Ammoniti: 30’, Magnino (M); 55’, Martìnez (G); 56’, Poli (M); Aramu (G).

Modena: Gagno, Oukhadda, Cittadini (22’, Silvestri), Pergreffi, Ponsi, Magnino, Gerli, Poli (60’, Ionita), Tremolada (60’, Bonfanti), Falcinelli (82’, Armellino), Strizzolo (60’, Coppolaro). Allenatore: Tesser. A disposizione: Seculin, Duca, Mosti, De Maio, Renzetti, Panada.

Genoa: Martinez, Sabelli (82’, Jagiello), Bani, Dragusin, Boci (38’, Criscito), Sturari (23’, Yalcin), Badelj, Frendrup, Aramu, Gudmundsson (82’, Dragus), Puşcaş (68’, Coda). Allenatore: Gilardino. A disposizione: Semper, Cyzborra, Strootman, Vogliacco, Salcedo, Maturro, Lipani.

Note sull’autore

Laureato alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Genova. Specializzazione in Scienze dell’Informazione e della Comunicazione Sociale e Interculturale. Studi Post-Laurea, nel 2004 e nel 2005, presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università di Ginevra, nell’ambito del DEA (Diplôme d’Etudes Approfondies) e, nel 2017, al St Clare’s College di Oxford (Teacher of English Language and Literature).
Vive in Svizzera dal 2004, dove lavora per il Dipartimento dell’Istruzione Pubblica del Cantone di Ginevra.

Pubblicazioni: “Nella Tana del Nemico”, inserito nella raccolta dal titolo, “Sotto il Segno del Grifone”, Fratelli Frilli Editori, 2004. “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Nuova Editrice Genovese, 2017. “Gli Svizzeri Pionieri del Football Italiano”, Urbone Publishing, 2019. “Rivoluzione Inglese. Paradigma della Modernità”, Mimesis Edizioni, 2020. Seconda edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova” Urbone Publishing, 2020. Coautore di “Imbarco Immediato. Didattica della Lingua Italiana”, Fanalex Publishing, Ginevra, 2021. “Dieci Racconti di una Lucertola del Porto di Genova”, Urbone Publishing, 2021. “Il Calcio Anni ’70. Primo Volume 1969-1974”, Urbone Publishing, 2022. «Les Suisses Pionniers du Football Italien», Mimésis Éditions France, 2022. Terza edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Urbone Publishing, 2022.

Ha scritto anche numerosi articoli, di carattere sportivo, storico o culturale, pubblicati su differenti blog, siti, riviste e giornali. Collabora con “Pianetagenoa1893.net” e “GliEroidelCalcio”.

I suoi libri fanno parte delle collezioni della Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, della Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna, dell’Università di Friburgo, della Società Dante Alighieri di Basilea, della Biblioteca dello Sport di Ginevra, della Libreria Presses Universitaires di Bruxelles e della Civica Biblioteca Berio di Genova.

Prossime uscite editoriali:

Massimo Prati, «Il Calcio Anni ‘70. Secondo volume, 1975-1977», Urbone Publishing.

Massimo Prati, quarta edizione de «I Racconti del Grifo. Quando parlare del Genoa è come parlare di Genova. 1893-2023. 130 Anni di Storia del Calcio in Italia e nel Mondo», Urbone Publishing.
Edizione speciale per i 130 anni del Genoa, con una nuova prefazione, altri tabellini e 60 racconti, di cui 6 inediti.

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