Milito: «Il lancio del secondo contratto con il Genoa cambiò la mia vita»

Il Principe: «Thiago Motta aveva il calcio in testa, allenerà una grande squadra»

Milito Wander Genoa
Milito e Wander (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Diego Milito, ex attaccante del Genoa, torna sul secondo trasferimento in rossoblù svelando un piccolo retroscena a “Un’altra storia”, su Dazn: «Il famoso lancio del contratto da parte di Pastorello cambiò la mia vita. Furono settimane difficili perché il Saragozza trovò un accordo con il Tottenham, grandissima squadra, ma non ero felice. Il giorno prima della chiusura del mercato, mi chiamò Preziosi e mi chiese di tornare al Genoa. Mia moglie vide che la mia faccia si trasformò, sentivo che dovevo tornare per chiudere un cerchio».

Su mister Thiago Motta, il Principe spiega: «Per il ruolo che occupava in campo, era una sorta di allenatore: aveva il calcio in testa, giocava da campione. Sono sicuro che arriverà ad allenare in un grande club».

«Sono grato al Genoa perché mi ha dato la possibilità di giocare in Europa e di conoscere l’Italia e il calcio italiano. Genova è una grandissima città, come è grandissimo il club: il legame continua. Lo stadio più caldo? Trovai straordinario il Bernabeu durante la semifinale di Coppa del Re: a Saragozza vincemmo 6-1, al ritorno perdemmo 4-0 con incrocio colpito da Cicinho all’ultimo secondo. Toccammo la prima palla dopo venti minuti, mai visto uno stadio simile, e di stadi ne ho visti: San Siro, Bombonera, Camp Nou, Ferraris…» conclude Milito.

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