Lo Spoturnito è un successo: Sbravati manda in gol Gilardino, Criscito e Gasperini

Il torneo benefico che ricorda Cucchi, Rotella e Ravera cresce di anno in anno

Criscito Gilardino Genoa Spoturnito
Mimmo Criscito e Alberto Gilardino (foto di Genoa CFC Tanopress)

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La mole di lavoro che anticipa e sorregge l’organizzazione dello Spoturnito è direttamente proporzionale alla preoccupazione che nei giorni precedenti fa compagnia a Michele Sbravati, fautore dell’evento che, non da solo, ha curato nei dettagli la riuscita dell’edizione del 2023. Dall’ossessione per il meteo fortunatamente non avverso agli inviti ai calciatori, dalla cena di gala passando per l’accompagnamento vocale del triangolare al campo Monticello vinto dal Genoa di mister Gilardino e del futuro mister Criscito sulle vecchie glorie di Inter e Atalanta. Cicero pro domo sua. Così lo Spoturnito cresce di anno in anno e diventa appuntamento per chi vuole rivedere in azione alcuni suoi idoli del passato ma, soprattutto, vuole ricordare le figure di Enrico Cucchi, Franco Rotella ed Enrico Ravera. Questo è lo spirito della serata ponentina la quale è stata anche luogo del ricordo di Orsetta Grandis, da quattro anni tra le volte rossoblù del cielo.

Il campo, poi, ha raccontato qualcosa, non solo un gol di destro di Criscito a Ivan Pelizzoli e uno mancino di Gasperini a De Prà ovvero la prodigiosa doppietta del direttore Matteo Scala all’Atalanta. Passano gli anni ma l’istinto predatorio di Gilardino è immutato, un talento che non ha necessità alcuna di essere allenato: basta che un pallone transiti due metri dalla riga di porta (in un campo a 7) che Primo Violino si avventa trovandogli l’adeguata dimora nella rete. Per lui un autentico bagno di folla al momento dell’annunciazione degli organici delle squadre: il direttore Sbravati ha ragione quando prima del fischio d’inizio dice che «lo abbiamo chiamato per riconquistare la Primavera 1, invece ha riportato il Genoa in Serie A». I genoani lo amano e sono pronti a dargli fiducia. Del resto, è un tecnico debuttante per la categoria come debuttante lo era Gasperini nel 2007: ieri sera il giovane ha tributato rispetto al più esperto, i due si ritroveranno da avversari con i tre punti in palio al Gewiss e al Ferraris.

E poi? I sorrisi. Di tutti i presenti, perché la serata è stata perfetta. C’erano gli stendardi del Genoa a colorare di rossoblù il Monticello, oltre al direttore generale Ricciardella; c’era Ruotolo, assolutista di presenze, con la n. 9 dei grandi centravanti e c’era anche Bega che è riuscito in un paio di lanci dalla difesa come ai tempi d’oro. Spotorno, comune inferiore ai 4mila abitanti, con il suo Spoturnito è stato per una notte l’epicentro del calcio in Liguria. Il Genoa ha bisogno di simili eventi, che fanno aggregazione e generano soldarietà ed empatia, perché non si vive di soli meme e applausi digitali. Gli applausi, stavolta quelli veri, se li prende Michele Sbravati e la sua impeccabile macchina organizzativa che ha fatto capire che con la volontà e la passione si possono raggiungere risultati straordinari.

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