La rosa del Genoa va rinforzata, non basta Coda

Al di là dell’episodio del rigore ingiustamente cancellato dal Var, si sono visti diversi problemi nella squadra di Blessin: il Grifone dovrà intervenire sul mercato

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Non sono bastati i giochi di luce, prima della gara, quasi uno spettacolo folcloristico, né l’impeto che l’amico Carretti (speaker ufficiale del Genoa ed ex speaker del Papa) con cui ha annunciato la formazione rossoblù. Un impeto che voleva significare: «Vinceremo».

Non è stato così, ma diciamo davvero che anche un punto può starci bene. Si era di fronte ad una gara costellata da una infinità di episodi che, volontariamente e involontariamente, sono stati avversi al Grifone.

Dal primo gol annullato per fuorigioco, al rigore vergognosamente prima concesso e poi ritirato dall’arbitro su segnalazione del Var. Il quale, ormai abbiamo capito, è l’unico giudice della gara. L’arbitro non esiste più. Si è visto ieri sera al Ferraris: Pezzuto giustamente aveva assegnato il rigore che c’era e come, sia per l’atterramento di Portanova da parte di Masciangelo (e sul quale il Var non poteva intervenire visto che non si trattava di evidente errore) poi la maglia tirata sempre a Portanova. Niente da fare: rigore cancellato dal Var Maggioni. L’arbitro Pezzuto ha accettato di ritirare la sua decisione che era semplicemente giusta.

Se il Genoa avesse segnato il rigore la gara avrebbe avuto tutto un altro percorso. Comunque, nella ripresa i rossoblù hanno cercato di imprimere un altro ritmo. Ma come si poteva vincere di fonte a un muro di “non gioco”, peggiore di quello di Berlino? Come si poteva vincere se ad ogni fallo gli avversari si buttavano a terra per perdere tempo? In più, l’arbitro al termine della prima frazione di gioco ha concesso appena due minuti di recupero, quando per analizzare la questione del fallo da rigore su Portanova ne sono stati spesi almeno sei. Poi certo quel Paleari (il Genoa poteva tenerselo!) ha fatto il resto.

Tutto ciò non ha permesso al Genoa di vincere. Blessin ha capito che si troverà ad affrontare squadre simili: il tecnico dovrà trovare qualche soluzione tattica. Ma quale? Ormai il livello tecnico della squadra lo si sta comprendendo: è lo stesso dello scorso anno, più Coda. Il gioco non manca a tratti, ma è spesso ancora sfilacciato. E sembra che gli altri arrivi non risolvano molto. Da Ilsanker che non si è ancora visto, Yalcin è semi sconosciuto e impiegato probabilmente non al meglio.

A Pisa, che secondo alcuni sa giocare, i rossoblù potrebbero trovare un terreno forse più agevole per le proprie manovre. Certo qualche variazione dovrà farsi, anche se ormai il gruppo di titolari (la parola riserva non esiste più) è confermato e probabilmente non sembra essere un granché: occorrerebbe un intervento sul mercato, in particolare sulle fasce. Arriverà comunque a breve Aramu per la trequarti: sarà un tassello importante. Per il momento, bisogna accontentarsi, anche perché quattro punti in classifica per il Grifone non sono pochi, è stato incassato un solo gol in due partite, e quel Coda sa il fatto suo: va però servito meglio in area.

Vittorio Sirianni

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