La crescita di 777 Partners in un anno: Genova unita a Berlino

La holding fondata da Wander e Pasko è ora la capogruppo con più partecipazioni in squadre di calcio europee

Ottolini Wander Blazquez Genoa 777 Partners
Ottolini dialoga con Wander, sullo sfondo Blazquez (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Il Giorno del Ringraziamento ha portato in dote la settima partecipazione societaria di 777 Partners, prossima a rilevare il 64,7% delle quote dell’Hertha Berlino corrispondente al 49,9% di diritto di voti, in perfetta sintonia con la norma tedesca del 50+1 che limita al di sotto della metà l’influenza degli investitori privati in fase decisionale. In un solo anno la compagine di Miami ha preso il timone del Genoa, una volta uscito Preziosi dal cda, ed ha altresì rinforzato la propria posizione sociale al Siviglia, controlla a pieno i parigini del Red Star, lo Standard Liegi e il Melbourne Victory e detiene la maggioranza del Vasco Da Gama. L’irruzione nel mondo del calcio di 777 è qualcosa di non secondario poiché ridisegna la geopolitica del pallone: infatti, la holding fondata da Wander e Pasko è ora la capogruppo con più squadre calcistiche in Europa, al pari della Global Football Holdings di David Blitzer.

Se lo sono chiesti i colleghi tedeschi di Bild, ascoltando l’umore della Berlino che non sa andare oltre alla sfrenata passione per la pallamano e gli sport su ghiaccio e neve: «Che cosa vuole fare 777 con l’Hertha?». Più in generale, ci si può interrogare sull’intenzione del gruppo americano nel calcio e probabilmente la risposta è “business for business” per mezzo dei veicoli dei club, in nome del più alto intento capitalistico statunitense. Sono giurassici i tempi in cui parte della tifoseria genoana era convinta di svoltare passando alla forma d’azionariato popolare: il presente è dei fondi d’investimento i quali hanno permesso al calcio di sopravvivere in un momento congiunturale di grave crisi. Questi ultimi, però, soffrono della spersonalizzazione ai posti di comando, che in taluni casi si trasforma al contrario in affollamento dirigenziale e frammentazione del potere, e altresì dell’assenza di passione calcistica a guidare le operazioni le quali tutte devono generare utili. Il fondo, come il banco, non può perdere.

L’agglomerato costruito da 777 Partners muove seguendo un duplice livello d’azione che arrivati a tale punto necessita di una più imponente struttura organizzativa per intercettare i punti di forza di ciascun club esaltandone il prodotto finale: di base è evidente l’intento di rilanciare società in dissesto economico e con il problema stadio pendente (Ferraris e centro sportivo per il Genoa, Hertha sul modello Bombonera, concessione della gestione del Maracanã di Rio e riordino dei campi d’allenamento del Vasco da Gama), in secondo luogo vi è in loro la volontà emersa dalla due giorni di incontri a Genova tra i direttori sportivi di Football Group di coordinare le attività di mercato e avere accesso a banche dati comuni le quali, però, non andrebbero consultate come fa la cartomante con i tarocchi. Il Grifone fa parte di tale ecosistema calcistico che guarda al futuro: ed è ciò che più conta per il tifoso rossoblù.

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