Juric come Di Francesco? I genoani ci sperano

I due giovani allenatori sono stati esonerati con troppa fretta da Genoa e Sassuolo

Ivan Juric ed Eusebio Di Francesco (Getty Images)

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Esistono due punti in comune tra Ivan Juric ed Eusebio Di Francesco. Il segno zodiacale (vergine) e un esonero formtivo. Quest’ultimo caratterizza le carriere di molti altri colleghi, è lo spauracchio di chi siede in panchina, sollievo invece per i tifosi quando durante le stagioni buie. Perché alla fine pagano loro, gli allenatori, per tutti.

Nel gennaio 2014 l’abruzzese fu esonerato dal Sassuolo dopo un 3-1 a Livorno: il sostituto Alberto Malesani, quello che “non è mollo” (cit), fece filotto di sconfitte senza gol. Cinque su cinque. Chapeau. La giovane dirigenza emiliana capì l’errore, richiamò Di Francesco e la storia proseguì d’incanto. Arrivò una salvezza con novanta minuti d’anticipo e un storico ingresso in Europa League. Gli errori aiutano la crescita, si chiama esperienza ma nella fattispecie è intelligenza imprenditoriale e flessibilità di scelte.

Il parallelo con Juric poggia sugli stessi presupposti: un tecnico al debutto in Serie A travolto da una raffica di risultati ed episodi negativi. La società rossoblù decide di cacciarlo prima di richiamarlo dopo quattro punti in sei giornate. La retromarcia di ieri non ridimensiona o sconfigge Enrico Preziosi, tanto meno è una rivincita di Juric. Il bene Genoa è superiore e adesso va tutelato con i correttivi adeguati. Chi guarda al passato è anacronistico oltreché autolesionista.

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