“Fuga per la vittoria”, ricordate il celebre film? Ci è venuto in mente quando il Gud si è infilato da solo verso la porta per il gol della vittoria che non sarebbe mancato. Ma tant’è, ci sono gli arbitri e il signor Massa, dopo aver lasciato proseguire Gudmundsson verso…la vittoria, si è ricordato di un fallo a 60 metri di distanza. La Juve ha ringraziato e Allegri si è divertito a criticare sempre qualcuno (in questo caso il VAR): così, è arrivato un pari comunque strameritato per i rossoblù.
E’ stata una bella serata, soprattutto perché si è visto giocare a calcio. Ora è tempo di non continuare a dire che il Genoa è fortunato quando gioca con le avversarie “che sono alla sua portata”, questa è una convinzione che viene puntualmente smentita dai fatti.
Il Genoa gioca e vince o pareggia con avversarie che sanno giocare a calcio (vedi Lazio, Roma, Napoli e Juventus) e quendo è segno che anche il Grifone sa giocare a calcio.
Non è mancato nulla alla festa rossoblù: illuminazioni fantasmagoriche, luci del varietà, persino un’eccellente violinista come Eleonora Montagnana, con il suo violino elettrico che ha evidentemente “elettrizzato” sia il pubblico (che tifosi stupendi) sia i giocatori rossoblù in campo.
Dunque luci, musica, violino (ma non era per caso il violino che suonava spesso Gilardino e persino lunghissimi brividi ricevuti sugli spalti da quel “briccone” di Martinez, che ad ogni sua partenza dal basso, si diverte a giocare col fuoco e a causare qualche ricovero in cardiologia.
Si diceva del gioco: il Genoa ha giocato al pari della Juventus e si poteva, specie nel secondo tempo, credere a quella vittoria che sarebbe stata anche meritata e avrebbe dato il colpo per un serio rilancio rossoblù.
Finalmente la coesione fra i reparti s’è vista tutta, finalmente la difesa con il rientro di Bani ha ritrovato la sua sicurezza. Vlahovic non ha quasi toccato palla, e Chiesa ha dovuto segnare solo su rigore letteralmente “regalato” dal solito errore difensivo, questa volta “capriccioso” da parte di Badelj, che a volte è troppo sicuro del suo, peraltro, dolcissimo piede.
Non è mancato quell’equilibrio di tutta la formazione che Gilardino va cercando. Finora, bisogna riconoscerlo, il Gila ha sofferto per mancanza di “qualità”, i suoi giocatori migliori erano infortunati o stanchi o solo in ripresa. Contro la Juve sia Messias che Gud hanno dimostrato di essere in forma quasi piena e i risultati si sono visti.
C’è il “dramma” Retegui, sul quale stanno piovando continui dubbi, sospetti e anche paure perché è molto difficile capire cosa gli stia capitando.
Gilardino, parlando con i cronisti, dice che la situazione la possono capire solo lui e il suo staff che seguono il calciatore ora per ora. Visto quindi che gli addetti ai lavori (diciamo i giornalisti) non possono capire, si spera che finalmente, una volta per tutte, il “mistero retegui” si risolva, almeno sotto l’Albero di Natale.
Vittorio Sirianni
Il violino elettrico del Genoa ha (quasi) folgorato la Juventus
Il Grifone ha giocato al pari della Vecchia Signora e si poteva, specie nel secondo tempo, credere a quella vittoria che sarebbe stata anche meritata