Il violino elettrico del Genoa ha (quasi) folgorato la Juventus

Il Grifone ha giocato al pari della Vecchia Signora e si poteva, specie nel secondo tempo, credere a quella vittoria che sarebbe stata anche meritata

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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“Fuga per la vittoria”, ricordate il celebre film? Ci è venuto in mente quando il Gud si è infilato da solo verso la porta per il gol della vittoria che non sarebbe mancato. Ma tant’è, ci sono gli arbitri e il signor Massa, dopo aver lasciato proseguire Gudmundsson verso…la vittoria, si è ricordato di un fallo a 60 metri di distanza. La Juve ha ringraziato e Allegri si è divertito a criticare sempre qualcuno (in questo caso il VAR): così, è arrivato un pari comunque strameritato per i rossoblù.
E’ stata una bella serata, soprattutto perché si è visto giocare a calcio. Ora è tempo di non continuare a dire che il Genoa è fortunato quando gioca con le avversarie “che sono alla sua portata”, questa è una convinzione che viene puntualmente smentita dai fatti.
Il Genoa gioca e vince o pareggia con avversarie che sanno giocare a calcio (vedi Lazio, Roma, Napoli e Juventus) e quendo è segno che anche il Grifone sa giocare a calcio.
Non è mancato nulla alla festa rossoblù: illuminazioni fantasmagoriche, luci del varietà, persino un’eccellente violinista come Eleonora Montagnana, con il suo violino elettrico che ha evidentemente “elettrizzato” sia il pubblico (che tifosi stupendi) sia i giocatori rossoblù in campo.
Dunque luci, musica, violino (ma non era per caso il violino che suonava spesso Gilardino e persino lunghissimi brividi ricevuti sugli spalti da quel “briccone” di Martinez, che ad ogni sua partenza dal basso, si diverte a giocare col fuoco e a causare qualche ricovero in cardiologia.
Si diceva del gioco: il Genoa ha giocato al pari della Juventus e si poteva, specie nel secondo tempo, credere a quella vittoria che sarebbe stata anche meritata e avrebbe dato il colpo per un serio rilancio rossoblù.
Finalmente la coesione fra i reparti s’è vista tutta, finalmente la difesa con il rientro di Bani ha ritrovato la sua sicurezza. Vlahovic non ha quasi toccato palla, e Chiesa ha dovuto segnare solo su rigore letteralmente “regalato” dal solito errore difensivo, questa volta “capriccioso” da parte di Badelj, che a volte è troppo sicuro del suo, peraltro, dolcissimo piede.
Non è mancato quell’equilibrio di tutta la formazione che Gilardino va cercando. Finora, bisogna riconoscerlo, il Gila ha sofferto per mancanza di “qualità”, i suoi giocatori migliori erano infortunati o stanchi o solo in ripresa. Contro la Juve sia Messias che Gud hanno dimostrato di essere in forma quasi piena e i risultati si sono visti.
C’è il “dramma” Retegui, sul quale stanno piovando continui dubbi, sospetti e anche paure perché è molto difficile capire cosa gli stia capitando.
Gilardino, parlando con i cronisti, dice che la situazione la possono capire solo lui e il suo staff che seguono il calciatore ora per ora. Visto quindi che gli addetti ai lavori (diciamo i giornalisti) non possono capire, si spera che finalmente, una volta per tutte, il “mistero retegui” si risolva, almeno sotto l’Albero di Natale.
Vittorio Sirianni

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